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Come cambia il Toro: chi fa posto a Mandragora lì in mezzo?

di Claudio Colla

Colpo invernale piuttosto inaspettato, dopo il gran parlare riguardante i vari Kurtic, Lerager, Schöne, Pulgar, Touré, il ventitreenne Rolando Mandragora, dopo due anni e mezzo a Udine, è pronto a portare la propria carriera su un livello ulteriormente elevato di visibilità e prestigio (per quanto, al momento, siano a favore dei friulani i sei punti che li separano dal Toro). Mediano, interno, mezzala, diga centrale, il classe '97 di scuola Genoa e Juventus, di proprietà bianconera, già allenato da Nicola, troverà tendenzialmente molto a breve un posto da titolare in squadra, cambiando - in meglio, si auspica - gli equilibri della compagine granata. A chi toccherà fargli posto?

Non appare il principale candidato, tra gli attuali titolari di riferimento, Sasa Lukic. Il serbo, tra i pochi a mantenere un rendimento per lo più positivo in era Giampaolo, è il raccordo principale tra reparto mediano e fronte offensivo, e, fino a questo momento, sia Belotti, sia i partner offensivi di turno, per non parlare degli esterni, hanno fortemente beneficiato della sua capacità di attaccare gli spazi, di muoversi in profondità, di salire palla al piede. Più plausibile che i principali alter ego dell'ex-Levante e Partizan continuino a essere Daniele Baselli e Amer Gojak.

Discorso solo in parte analogo per quanto riguarda Karol Linetty. L'ex-Samp, per caratteristiche, è sì più simile ai succitati Baselli e Gojak; le sue periodiche carenze in termini di interdizione e intensità di gioco, tuttavia, lo rendono un buon candidato a far spazio a Mandragora, considerato soprattutto un rendimento generale fino a questo momento per lo più deludente. Il polacco, d'altra parte, corre decisamente meno rispetto al succitato Lukic e a Tomás Rincón, elemento in grado di rendersi decisamente più efficiente con Nicola al timone, fautore di uno stile calcistico più votato al dinamismo, al movimente, alla mole di gioco vera e proprie, rispetto all'impostazione del fu tecnico Giampaolo. Soluzione altresì spendibile, almeno per porzioni di gara, sarà presumibilmente comunque rappresentata da un Mandragora box-to-box centrale, al quale sarà chiesto di muoversi soprattutto in verticale e in diagonale, con la "Doppia L" a ruotargli attorno, con possibile staffetta Linetty-Rincón, a seconda della necessità, di momento in momento, di difendere il risultato o di provare a ribaltarlo.