.

Come si mantengono in condizione i giocatori adesso che non possono allenarsi?

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

La Lega di Serie A ieri aveva fortemente consigliato di sospendere gli allenamenti per sette giorni poi si è saputo che Rugani è risultato positivo al COVID-19 e oggi anche Gabbiadini e non si può escludere che nei prossimi giorni altri calciatori lo diventino per cui se prima era solamente un consiglio adesso almeno moralmente diventa un obbligo. Ma si tratta di atleti professionisti e già il fatto di non giocare per loro è un problema figuriamoci se sono costretti anche a non allenarsi o comunque a farlo in maniera molto ridotta e senza l’ausilio delle strutture che normalmente utilizzano.

In vista di una futura ripresa agonistica cosa possono fare i calciatori per non perdere del tutto la forma fisica? Gli staff dei vari club hanno lasciato un programma di massima che può essere svolto per buona parte in casa con lavori di forza per gli altri inferiori e superiori con carico naturale, che magari possono essere fatti a giorni alterni, e lavori di cross ability sia a carico naturale sia con una fitball. A questi esercizi si aggiunge un programma di lavoro aerobico personalizzato che di solito si svolge a giorni alterni con un giorno dedicato alla forma e l’altro alla potenza aerobica con lavori a intermittenza, con ripetute magari sui 300 e i 600 metri, legs fast e variazioni di ritmo. Fare esercizi all’aperto individualmente è possibile per cui i calciatori possono, con le dovute cautele e adottando tutte le misure di prevenzione.

Fare esercizi con la palla ed ad alta intensità è fondamentale per i giocatori, ma se non é possibile o lo è ma in modo molto limitato e individuale si può in questo momento almeno eseguire un buon lavoro ogni giorno sia sulla forza sia aerobico che salvaguardi il più possibile la tenuta atletica, un po’ come accade durante le vacanze estive, anche se in questo caso è più limitato poiché non possono neppure fare palestra o piscina, salvo che non le abbiano in casa. Per questo gli staff hanno lasciato lavori sulla resistenza e la velocità, ma non é lo stesso rispetto a quando sono eseguiti in campo con la palla misti al lavoro atletico. Tutto il lavoro che è stato lasciato è per far sì che i giocatori arrivino in una condizione accettabile quando si potranno riprendere gli allenamenti e, soprattutto, quando si tornerà a giocare. E’ evidente che starà alla coscienza di ognuno impegnarsi al massimo in questo periodo, ma essendo professionisti lo faranno sicuramente, anche perché quando saranno sottoposti ai test gli allenatori e gli staff si accorgeranno subito se non sono stati fatti o se sono stati fatti poco e male gli esercizi assegnati.
Tutto questo vale ovviamente se lo stop forzato durerà per un tempo limitato, ma se supererà i quindici giorni allora la condizione atletica dei giocatori subirà un calo importante e sarà più difficile tornare all’attività se si dovesse terminare il campionato dovendo disputare tutte le partite rimanenti. 


Altre notizie
PUBBLICITÀ