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Con il 3-5-2 c’è il rischio che alcuni giocatori non trovino spazio

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

E’ ancora un Toro tutto da scoprire quello di quest’anno, non bastano sicuramente due partite per capire il suo valore e a complicare il tutto c’è anche il cambio di modulo, che se da una parte può essere compreso poiché Ventura non dispone più di un portiere come Gillet, squalificato, e di un difensore centrale come Ogbonna, ceduto per far cassa, che garantivano interdizione e avvio dell’azione offensiva, dall’altra parte ci si chiede perché si vuole trasformare Cerci da esterno a punta e perché si siano presi più uomini qualitativamente e con attitudini simili e alcuni giocatori che non sembrano avere le caratteristiche tecniche idonee per essere collocati in determinati posti bensì in altri ruoli. Non è questione di mettere sotto accusa dirigenza e allenatore, ma volontà di cercare di capire.

 

Allo stato attuale viene il sospetto che in organico ci siano giocatori che non sarà facile collocare in campo, va bene il turnover e la possibilità di scegliere l’uomo più adatto a seconda delle caratteristiche dell’avversario da affrontare, però il rischio che qualcuno stia sistematicamente fuori c’è eccome.
In porta il titolare adesso è Padelli e Gomis e Berni si contendono il ruolo di secondo e terzo e fin qui non c’è nulla di strano, visto il particolare ruolo del portiere. Altro discorso è se non avere fra i pali un portiere di comprovata esperienza in serie A sia una mossa che rasenta il masochismo oppure una valutazione ponderata che risulterà vincente.
In difesa quattro terzini per due posti sono il giusto numero e avendone tre Darmian, D’Ambrosio e Pasquale che danno garanzie e possono giocare da titolari e con Danilo, che può essere schierato sia a destra sia a sinistra e persino essere posizionato come esterno di centrocampo, problemi non dovrebbero sorgere. Discorso un po’ differente per i centrali in quanto Glik, Maksimovic, Rodriguez, Bovo e Moretti si contendono tre posti senza scordare che Darmian potrebbe anche lui essere schierato come centrale di destra, andando a fare diretta concorrenza a Kamil e Nikola. Tutto sommato però avere delle alternative in difesa è un bene poiché qualche squalifica può accadere come anche qualche acciacco o infortunio un po’ più serio, quindi meglio dover tenere un giocatore in panchina piuttosto che avere la coperta corta.
A centrocampo iniziano a sorgere le perplessità su come trovare spazio per tutti. Se Cerci lo si considera un centrocampista il posto di esterno destro è suo o in alternativa di D’Ambrosio e di conseguenza il terzino alle sue spalle deve occuparsi maggiormente della manovra difensiva, al più può supportare Cerci quando effettua tagli accentrandosi. In mezzo Basha, Brighi, Vives, Gazzi (terminata la squalifica), Bellomo e Farnerud, ossia sei giocatori per al massimo tre posti e in questo caso anche in difesa verrebbero schierati solo i centrali quindi altri giocatori da considerarsi titolari starebbero fuori. A sinistra El Kaddouri o Farnerud con la possibilità di schierare anche Vives e Bellomo e persino D’Ambrosio, ma il posto è uno solo. Considerazione a parte il fatto che non ci sia nessun giocatore che sia adatto per posizionarsi davanti alla difesa e che avvii l’impostazione della manovra offensiva senza far circolare troppo la palla per vie orizzontali prediligendo invece la verticalizzazione.
In attacco più di due posti non ci sono e a contenderseli sono Immobile, Barreto (terminata la squalifica), Larrondo, Meggiorini e Cerci se lo si considera una seconda punta e vista la non particolare facilità a segnare del Torino avere più attaccanti potrebbe essere un bene, ma sono pur sempre due alla volta che troveranno posto.

 

Ipotizzando due formazioni titolari, una che rispecchi il 5-3-2, più propensa a difendere, e una il 3-5-2, più propensa ad offendere lo speaker potrebbe annunciare: Padelli; Darmian o D’Ambrosio; Glik o Darmian; Rodriguez; Moretti; Pasquale o D’Ambrosio; Brighi o Basha; Vives o Bellomo o Gazzi; El Kaddouri o Farnerud o Vives; Cerci o Immobile o Barreto. L’altra invece: Padelli; Glik o Darmian; Rodriguez; Moretti o Pasquale o Masiello; Cerci o D’Ambrosio; Brighi o Basha; Vives o Gazzi o Bellomo o Farnerud;  Brighi o Vives; El Kaddouri o D’Ambrosio o Farnerud; Cerci o Immobile o Barreto o Meggiorini o Larrondo; Immobile o Barreto o Larrondo o Meggiorini. Le varianti, se tutti i giocatori stanno bene e sono in forma, sono persino troppe, mantenere nei fatti, e non solo a parole, unito lo spogliatoio non pare compito a medio lungo termine così agevole. Malgrado la buona volontà di tutti e la professionalità chi si sentirà anche solo in parte accantonato non sarà particolarmente contento. Anche utilizzando altri moduli dal 4-2-4 al 4-3-3 passando per il 4-2-3-1 non tutti troverebbero spazio perché ci sono più giocatori che qualitativamente si equivalgono e possono ricoprire lo stesso ruolo, forse solo alternando i moduli ci sarebbe più spazio per tutti, sempre che la squadra, che tende a giocare a memoria gli schemi che apprende, regga cambiamenti frequenti.

 

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