Con il Milan si attende una riscossa di Belotti e di tutto il Torino
Fonte: Elena Rossin
Grida ancora vendetta il gol che Belotti non ha realizzato sabato scorso al Chievo perché da uno come lui ci si aspetta che certe palle le spedisca in rete. Ljajic gli aveva fornito una palla molto invitante avendo visto il taglio del “Gallo”, ma poi Andrea, smarcato in area e da una posizione più che discreta, ha fatto partire con il mancino un diagonale senza inquadrare lo specchio della porta con il risultato che la palla è sfilata, anche se non di molto, oltre il secondo palo. Era il ventesimo e la partita era inchiodata sullo zero a zero, magari se Belotti avesse segnato il Torino avrebbe battuto il Chievo, magari no, però, resta un’occasione mancata e alla fine altri due punti gettati al vento. Non si può, sarebbe ingiusto, puntare il dito solo su Belotti per il pareggio a reti inviolate con il Chievo perché tutto il Torino è stato poco brillante, molto meno rispetto alla precedente partita e vittoria con l’Inter.
Questa sera al Grande Torino si torna in campo e l’avversario è il Milan, altra squadra di livello e con ambizioni di classifica. Il match è molto delicato perché le due squadre hanno bisogno dei tre punti: il Torino per riscattarsi e per non far spegnere la scintilla rimasta per lottare ancora per un posto in Europa, mentre il Milan per cercare di agguantare in extremis la Champions. A sei partite dalla fine del campionato i passi falsi non sono ammessi e sia per granata sia per rossoneri centrare l’obiettivo sarebbe un’impresa, anche perché non dipende solo da loro riuscirci avendo davanti avversari che hanno più punti. In caso di sconfitta il Milan comunque rimarrebbe in lotta per l’Europa League, mentre il Torino si delineerebbe definitivamente un’altra stagione anonima e con rimpianti.
A iniziare da Belotti si chiede una prestazione importante ai granata fatta di grande intensità sul piano agonistico e di totale determinazione a conquistare i tre punti, a prescindere della stanchezza, in questa settimana si giocano tre partite e si è a fine stagione, e dai primi caldi, si gioca di sera e di conseguenza questo coefficiente sarà meno determinante. Per altro tutti fattori con i quali si deve confrontare anche il Milan. Come ricordano sempre gli allenatori e i giocatori, ma anche i dirigenti le partite possono essere decise da episodi, favorevoli o sfavorevoli, ma se il Torino non ci metterà del proprio per portare dalla sua la partita gli episodi sanciranno solo ciò che non è stato fatto a sufficienza nell’arco della gara in campo. Si può subire anche un gol al novantacinquesimo e su fuorigioco non segnalato e non visto neppure con l’ausilio del Var, ma se in precedenza non si sono realizzati gol più facili da farsi che da sbagliarsi, per mira errata o ultimi passaggi non precisi, allora non si può poi parlare di episodi bensì di propria dabbenaggine.