Con l’Empoli servono punti lo impone la classifica e il buon senso
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
C’è ben poco da fare calcoli o da speculare quando si è a due lunghezze dalla zona retrocessione ed è inutile, forse persino dannoso, pensare che tanto dopo il turno di questo week end alla fine del campionato mancheranno ancora ventitré partite, perché i punti che non si sono fatti difficilmente si riesce a recuperarli più avanti. Quindi il Torino con l’Empoli deve fare punti, possibilmente vincere, perché da quando la vittoria ne vale tre i pareggi contano veramente poco. Meglio che i giocatori e l’allenatore granata dimentichino la goleada di Copenhagen e s’imprimano bene nella mente che in quattordici giornate di gol ne sono stati fatti solo dieci, persino il Parma, fanalino di coda, ne ha realizzati ben di più, sedici.
Vincere aumenta l’autostima tanto più se si passa il turno a livello internazionale e segnare tanto, come avvenuto in Danimarca, dovrebbe essere il miglior viatico per riuscirci anche in campionato, tutto questo almeno in teoria. Allora è bene che il Torino passi subito dalla teoria alla pratica. In fin dei conti l’Empoli non sarà più forte del Copenhagen e meno che meno della Juventus, quindi se con i danesi è arrivata una vittoria e con i bianconeri, errori con relativi regali a parte, i granata sono riusciti a tenere testa per gran parte della gara ai primi in classifica dovranno riuscirci anche con i toscani che hanno due soli punti in più di loro.
Sono già state troppe le volte in questa stagione che la squadra ha deluso le aspettative. Tanto più che negli anticipi di ieri Sassuolo e Atalanta hanno perso e quindi vincendo il Torino sorpasserebbe i bergamaschi e si porterebbe a tre punti dagli emiliani che attualmente, in attesa dei risultati delle gare di oggi, occupano l’undicesima posizione. Mentre un passo falso a Empoli, o anche solo un parziale scivolone (leggasi pareggio),sarebbero difficili da spiegare e da comprendere e striderebbero tremendamente con il passaggio ai sedicesimi di finale in Europa League. Il Torino non può continuare ad avere due facce e due ritmi: quello che riesce all’estero deve per forza riuscire anche in Italia. Lo si è già detto tante volte che se i giocatori attaccano molto spesso riescono a mettere in difficoltà gli avversari e allora basta farlo in tutte le partite. Coraggio e un po’ di determinazione e concentrazione sono gli ingredienti che portano alla vittoria, tenerli custoditi solo per qualche occasione particolare non ha alcun senso, quindi attingere a piene mani e mettere in pratica ciò che è normale per dei calciatori professionisti. L’Empoli è una squadra che ha equilibrio e sta disputando un buon campionato in relazione agli obiettivi, ma non è il Real Madrid, per il Torino vincere è un risultato alla portata, che lo si faccia iniziando così a scrollarsi di dosso l’etichetta degli incompiuti che fa in fretta a tramutarsi in quella di brocchi, meglio quella che dice: “Squadra competitiva in Europa e in Italia”.