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Con l’Europa a rischio in campionato si deve partire subito bene

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

Non dimenticarsi o sottovalutare il Sassuolo: questo è il rischio per il Torino che deve da una parte smaltire la delusione per la sconfitta per due a tre nella gara d’andata per i play-off di Europa League con il Wolverhampton e dall’altra mantenere viva la convinzione che in quella di ritorno in Inghilterra giovedì provare a ribaltare il risultato non è pura utopia. Ecco che quindi la gara di domani con il Sassuolo, la prima in campionato, rischia di passare in secondo piano perché in fin dei conti il torneo è agli inizi e ci saranno dopo ancora trentasette partite da disputare.

Pensare anche solo inconsciamente una cosa così sarebbe un errore madornale. Primo, giocare male con il Sassuolo pareggiando o perdendo influenzerebbe negativamente lo spirito con il quale i granata dovranno approcciarsi alla gara di ritorno con i Wolves. Secondo, due prestazioni non positive a distanza di quattro giorni davanti al proprio pubblico incrinerebbero quell’ottimo feeling in crescendo che si era creato negli ultimi mesi dello scorso campionato e che era stato alimentato con la disputa dei paly-off e la prospettiva di accedere alla fase a gironi dell’Europa League: una squadra che non molli mai e che sia un gruppo solido e unito, come dice Mazzarri. Terzo, iniziare il campionato affrontando una squadra sicuramente non di livello superiore al proprio, quindi assolutamente alla portata, senza una vittoria non darebbe quelle risposte che si chiedono al Torino e che Mazzarri avrebbe voluto avere anche nella gara con il Wolverhampton ossia “avere indicazioni e conferme di quelle partite che abbiamo fatte nostre nella passata stagione con quelle squadre che avete detto che giocavano benissimo come l’Atalanta e la Sampdoria (due volte) e che abbiamo battuto, senza considerare le grandi che abbiamo anche battuto. E come le abbiamo battute? Con la grande unione, forza, grande organizzazione e spirito di squadra e voglio vederlo anche quest’anno”.

Non è facile metabolizzare una sconfitta che ha messo a rischio l’obiettivo di accedere alla fase a gironi dell’Europa League e, quindi, resettare la gara d’andata con i Wolves, ma va fatto. Non ha aiutato e non aiuta il fatto che la società non abbia dato nessun rinforzo pretendendo che, parole del presidente Cairo, “questa squadra che si era guadagnata il settimo posto era la squadra che doveva ottenere l’accesso ai gironi” e, quindi, arrivando anche alla prima di campionato senza nuovi giocatori pur sapendo che non tutti i calciatori avrebbero fatto la preparazione nello stesso modo poiché avevano avuto impegni prolungati con le rispettive Nazionali dopo la fine del campionato scorso. In più ci sono gli infortuni che si erano già verificati nei mesi precedenti, Djidji, Parigini, Edera, e quelli che ci sono stati dopo l’inizio della preparazione, Lyanco e soprattutto Falque. Questo sta imponendo adesso a Mazzarri formazioni quasi obbligate poiché Rincon, Lukic e Aina non hanno i novanta minuti nelle gambe, Djidji e Parigini anche se convocati il campo non lo hanno ancora mai calcato e Lyanco, Edera e Falque sono ancora in infermeria. In difesa per fortuna Bremer e Bonifazi danno delle garanzie, ma a centrocampo e in attacco quando il livello dell’asticella del valore degli avversari si è alzato con i Wolves i limiti della squadra sono tutti emersi e guarda caso erano gli stessi che più volte si erano evidenziati nella passata stagione anche con squadre alla portata, basta ricordare su tutte le sconfitte con Bologna e Parma. Non ci sono dubbi che nello scorso campionato la squadra abbia battuto anche squadre più forti, Inter, Atalanta, Milan e Lazio, o pareggiato, Inter, Atalanta, Milan, Lazio, Napoli e Juventus, ma se poi in questa stagione riemergono gli stessi difetti della passata passi avanti nel percorso di crescita non se ne sono fatti realmente. Con il Sassuolo, quindi, ci vuole una prestazione positiva e una vittoria.


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