Confronto a 360° con l’Atalanta per il Torino che deve solo pensare al campionato
Fonte: Elena Rossin
Tramontata la possibilità di accedere alla fase a gironi dell’Europa League il Torino nelle prossime diciotto partite, fino alla conclusione del girone d’andata, ha solo da concentrarsi sul campionato, infatti, inizierà la Coppa Italia dagli ottavi il quindici gennaio del prossimo anno. Nell’amarezza e anche con la rabbia, se la squadra fosse stata rinforzata per tempo forse le cose sarebbero andate diversamente, di guardare in televisione le gare europee standosene seduto sul divano ha il vantaggio di potersi appunto concentrare sul campionato senza impegni multipli e viaggi durante la settimana, ci saranno solo due turni infrasettimanali il 25 settembre e il 30 ottobre. La preparazione alle partite sarà quindi standard e un numero minore di gare vuole anche dire rischi più bassi di infortuni, sotto questo aspetto il Torino ha già dato in questo inizio di stagione, Lyanco, Falque, Ansaldi e ora Zaza. E a questo si somma la defezione d Nkoulou. Gasperini, invece, ha tutti a disposizione anche se Arana è appena arrivato e Skrtel nonostante sia approdato da poco in nerazzurro da svincolato sembra già in procinto di andare via per problemi fisici.
La settimana scorsa con il Sassuolo il Torino ha iniziato bene il campionato vincendo pur con qualche sofferenza soprattutto nel finale quando le forze sono venute meno poiché la partita è stata giocata fra l’andata e il ritorno con il Wolverhampton. “Ci è mancato un po' il possesso palla e chiudere la partita” il commento di Mazzarri. Questa sera invece il confronto sarà con l’Atalanta indicata da molti, anche all’interno del club granata, come modello che il Torino dovrebbe imitare. La Dea, infatti, negli ultimi anni dopo l’ultima stagione in Serie B nel 2010-2011 è passata dall’essere una “provinciale” a disputare la fase a gironi della Champions League. Il consolidamento c’è stato nelle ultime tre stagioni: prima con il quarto posto in campionato e gli ottavi di Coppa Italia; poi settima in campionato, semifinalista in Coppa Italia e sedicesimi d’Europa League; ed infine terza in Sere A, finalista in Coppa Italia e play-off d’Europa League. Adesso ha vinto con la Spal la prima partita di campionato, inizierà la Coppa Italia a gennaio e nei gironi di Champions dal 18 settembre dovrà vedersela con la Dinamo Zagabria, lo Sachtar Donec'k e il Manchester City. Questa sera con fischio d’inizio alle 20,45 al Tardini di Parma, lo stadio Atleti Azzurri d’Italia è in ristrutturazione, affronterà il Torino.
Gasperini ieri n conferenza stampa ha detto: “Dobbiamo giocare bene in campionato per poter fare bene in Champions” e ha aggiunto “quel che conta è il campionato”. Come dargli torto, infatti, l’Atalanta per quanto possa andare avanti in Champions realisticamente non può pensare di arrivare in fondo alla competizione e per restare fra le migliori squadre italiane che vuole dire partecipare anche nella stagione successiva all’Europa League o alla Champions deve piazzarsi nei primi cinque posti, più realisticamente tra il terzo e il quinto con il paracadute del sesto che porta ai turni di qualificazione dell’Europa League, mentre se riesce a vincere la Coppa Italia ha l’accesso diretto alla fase a gironi dell’Europa League. L’Atalanta negli ultimi anni ha costruito una rosa che vale 247,50 milioni e il Torino una da 208,33. Confrontando le spese di mercato degli ultimi sette anni fra Atalanta e Torino il club nerazzurro solo nel 2013-2014 e nel 2018-2019 ha speso più di quanto incassato, rispettivamente -4,7 e -33 milioni, mentre quello granata -8,3 nel 2015-2016, -2,4 nel 2016-17, -35 nel 18-19 e -7 in questo (dati Transfermarkt). Le due società hanno un potenziale economico simile, ma finora ad ottenere i risultati migliori è stato il presidente Percassi perché il Torino dall’ultima volta che è stato in Serie B, stagione 2011-2012, è arrivato due volte settimo in campionato, 13-14 e 18-19, una volta ai quarti di finale in Coppa Italia, 17-18, e in Europa League una volta agli ottavi, 14-15, e un’altra ai play-off adesso. Il Torino nello scorso campionato ha pareggiato e vinto con l’Atalanta, ma sono stati risultati d’importanza relativa perché la squadra di Gaseprini alla fine è arrivata terza a pari punti con l’Inter e a quota 69 e quella di Mazzarri settima conquistando 63 punti. Bisogna dire che tra le due squadre non c’è una grande differenza, ma l’Atalanta è un po’ più avanti del Torino. Questa sera si vedrà come andrà a finire, ma quello che conta è che percorso faranno e dove arriveranno a fine stagione Atalanta e Torino.
Le rose a confronto:
Atalanta 22 giocatori più 2 Under 22
Giocatori formati nel vivaio del club: Francesco Rossi, Marco Sportiello
Giocatori formati nel vivaio di altro club nazionale: Pierluigi Gollini, Andrea Masiello, Luis Muriel
Altri elementi della rosa: Rafael Toloi, José Luis Palomino, Berat Djimsiti, Martin Skrtel, Robin Gosens, Hans Hateboer, Timothy Castagne, Remo Freuler, Marten De Roon, Ruslan Malinovskyi, Mario Pasalic, Alejandro Gomez, Josip Ilicic, Duvan Zapata, Guilherme Arana
Under 22: Musa Barrow, Roger Ibanez
Torino 20 giocatori più 6 Under 22
Giocatori formati nel vivaio del club: Kevin Bonifazi, Vittorio Parigini
Giocatori formati nel vivaio di altro club nazionale: Salvatore Sirigu, Antonio Rosati, Armando Izzo, Lorenzo De Silvestri, Daniele Baselli, Andrea Belotti, Simone Zaza, Diego Laxalt
Altri elementi della rosa: Nicholas N’Koulou, Koffi Djidji, Cristian Ansaldi, Ola Aina, Soualiho Meité, Tomas Rincon, Sasa Lukic, Samuel Gustafson, Alex Berenguer, Iago Falque
Under 22: Lyanco, Bremer, Alessandro Buongiorno, Wilfried Stephane Singo, Simone Edera, Vincenzo Millico
In questa sessione di mercato l’Atalanta ha preso: i difensori Guilherme Arana dal Sevilla in prestito e Martin Škrtel svincolato dal Fenerbahçe, i centrocampisti Ruslan Malinovskyi dal Genk e Mario Pasalic in prestito dal Chelsea e l’attaccante Luis Muriel dal Sevilla. Ha ceduto in prestito: i portieri Avogadri alla Sampdoria, Berisha alla Spal, Carnesecchi al Trapani; i difensori Mancini alla Roma e Varnier al Pisa; i centrocampisti Haas al Frosinone, Kulusevski al Parma, Pessina al Verona e Ta Bi al Pescara; gli attaccanti Cornelius al Parma a titolo definitivo, Tumminello al Pescara e Vido al Crotone più altri giovani.
Il Torino ha preso l’eterno Laxalt in prestito dal Milan e ha riscattato il difensore Djidji dal Nantes e l’esterno Aina dal Chelsea. Ha ceduto a titolo definitivo il difensore Avelar al Corinthians, il centrocampista D’Alena all’Imolese e gli attaccati Ljajic al Besiktas, Niang al Rennes e Berardi alla Vibonese. Ha prestato: i portieri Tommaso Cucchietti al Sudtirol e Vanja Milinković-Savić allo Standard Liège; i difensori Erick Ferigra all’Ascoli e Alessandro Fiordaliso al Venezia; i centrocampisti Jacopo Segre al Chievo e Matteo Rossetti all’Avellino; gli attaccanti Lucas Boyè al Reading, Vitalie Damascan al Fortuna Sittard, Ben Lhassine Kone al Crotone, Leonardo Candellone al Pordenone, Karlo Butic al Cesena e Manuel De Luca alla Virtus Entella.
Mentre il difensore Emiliano Moretti si è ritirato e il portiere Salvador Ichazo è andato via da svincolato.