Continua l’emergenza infortuni: anche Brighi si ferma
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Difesa e centrocampo in emergenza, ai lungodegenti Rodriguez, Bovo e Larrondo prima si sono aggiunti Basha e El Kaddouri e ora anche Brighi (lesione di 1°-2° grado del muscolo semimembranoso della coscia destra con conseguente stop di tre settimane) e in misura minore Farnerud (infiammazione post elongazione dell’adduttore lungo di sinistra che difficilmente gli permetterà di giocare domenica sera), oltre a Immobile che è squalificato per una giornata, così anche con il Napoli la formazione da mandare in campo sarà se non proprio obbligata quasi. Per fortuna sono tornati a disposizione Glik, ha scontato il turno di squalifica, e Maksimovic, quindi qualche minima alternativa Ventura l’avrà. Infatti potrà adottare sia il consueto 3-5-2 sia variare e passare al 4-3-3 oppure anche al 3-4-3.
L’emergenza evidenzia che ormai gli infortuni di tipo muscolare si susseguono con una frequenza che non può passare inosservata e di conseguenza bisognerebbe capire se nella rosa granata si hanno un po’ troppi giocatori con i muscoli fragili oppure se i carichi di lavoro sono elevati e mettono i calciatori a rischio infortuni. In un caso e nell’altro comunque dovranno essere trovate delle soluzione poiché frenare questi guai muscolari è importante per mandare in campo una formazione scelta sulla base di motivi tecnici-tattici e non a causa delle involontarie assenze dei giocatori. Il lato positivo dell’emergenza è che giocatori che finora hanno avuto minor spazio, come Bellomo e Maksimovic, devono essere utilizzati e hanno così l’opportunità di far vedere il loro valore.
Il miniciclo che il Torino dovrà affrontare, iniziato con l’Inter, prevede ancora Napoli e Livorno in trasferta e infine Roma in casa il tutto in otto giorni, la prima gara all’ora di pranzo e le altre due in notturna. Queste tre partite diranno se i granata sono in grado di superare la difficoltà di non battere una grande e di vincere con una formazione alla portata, mantenendo così a distanza il Livorno, squadra diretta concorrente per la permanenza in serie A. Non che dal Torino, che come obiettivo primario ha la salvezza, si pretendano vittorie con chi qualitativamente è superiore, però anche per il morale riuscire a togliersi una soddisfazione di questo tipo sarebbe importante e significherebbe scacciare via l’etichetta di incompiuti: arrivare vicini all’impresa e non riuscire ad agguantarla, come è successo con Milan e Inter. Indubbiamente una settimana cruciale che se alla fine porterà non meno di tre punti, meglio se qualcuno in più, metterà il Torino nella condizione di avere la consapevolezza che questo campionato si può svolgere non solo puntando all’obiettivo minimo, ma a qualche cosa di più, soprattutto se dal mercato di gennaio arriveranno rinforzi veri tali da aumentare il tasso qualitativo della rosa.