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Contro il Lecce si prepara il debutto (vero) degli ultimi arrivati Verdi e Laxalt

di Claudio Colla

Per quanto l'esordio formale di Diego Laxalt in maglia granata si sia già consumato contro l'Atalanta, i circa dieci minuti (con ammonizione) del finale di gara lasciano l'uruguagio ancora in attesa di un'autentica partita davvero "sua" con la casacca del Toro. Discorso doppiamente valido per Simone Verdi, tornato al Toro, a più di sei anni e mezzo dall'addio, appena prima del gong del mercato. E l'appuntamento di lunedì sera contro il Lecce, nella cornice del Grande Torino, può essere il contesto giusto per osare, e lanciare i due, anche dopo sole due settimane scarse di effettivo lavoro col gruppo.

In attesa dei risultati di Inter e Juve, i granata, chiamati a dare continuità al percorso virtuoso di un campionato finora a punteggio pieno, affronteranno i salentini in un testacoda che vede questi ultimi ancora a secco, sia di punti collezionati, sia di gol segnati, tra il 4-0 subito per mano dell'Inter all'esordio, e la sconfitta casalinga, seppur di misura, a opera dell'Hellas Verona, altra neopromossa. Con Ansaldi fuori causa per ancora una ventina di giorni, lo slot sulla fascia sinistra potrebbe essere affidato proprio all'ex-Genoa e Milan; candidati spurii alla stessa posizione sono Ola Aina, pur recente reduce dai consueti problemi muscolari, che ha comunque già coperto, nel corso della passata stagione, la sua corsia non preferenziale (con De Silvestri al momento pressoché inamovibile a destra), e, opzione meno plausibile, Alex Berenguer. Avversario diretto, sulla corsia destra giallorossa, dovrebbe essere il romeno Romario Benzar, mentre scalpita l'ex-rosanero Rispoli. Più difensore il primo, più esterno coast-to-coast il secondo, Laxalt, anche dal punto di vista della compatibilità tattica con le caratteristiche degli avversari (per quanto ci si aspetta sia naturalmente il Toro a dettare tempi e modi della gara), ha buone probabilità, anche ove non facesse parte dell'undici in campo all'apertura delle danze, di aggiudicarsi almeno una mezz'ora sul terreno verde.

Discorso analogo per Verdi: dato pressoché per scontato l'impiego di un tridente (o semi-tridente, nella versione 3-4-1-2), l'ex-Napoli e Bologna gode di chance di titolarità ancor migliori rispetto al succitato neo-compagno di squadra uruguagio. E, mentre Mazzarri pensa seriamente alla doppia torre Belotti-Zaza, con Iago ancora in debito di condizione, il ballottaggio è, tanto per cambiare, con Alex Berenguer, tra i migliori in questo avvio di stagione. A meno che naturalmente la punta lucana non sia tenuta come arma a gara in corso, e si opti per un tridente più classico, col Gallo al centro, e Verdi e lo spagnolo ali. Lunedì sera, in ogni caso, sarà il momento giusto per osare, il momento giusto per sperimentare. Anche come elemento di ulteriore iniezione di fiducia all'intera squadra. E Mazzarri, questo, lo sa bene.


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