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Contro il Sassuolo servirà ancora più birra. E la stessa profondità

di Claudio Colla

Salernitana abbattuta, ormai tre giorni fa, certamente. Ma il prossimo avversario di campionato del Toro, che risponde al nome di Sassuolo, è di tutt'altro calibro. Alessio Dionisi, artefice della spettacolosa promozione dell'Empoli lungo la passata stagione, non è tipo da timori reverenziali, e, come evidenziato in particolare dal debutto del Bentegodi - inizio della fine per il brevissimo corso di Eusebio Di Francesco in sella all'Hellas, - e dalla recente gara dell'Olimpico - pur terminata in una sconfitta, con l'ex-neroverde Lorenzo Pellegrini decisivo, - il suo coraggio e la sua brama di risultati, e di arrivare sempre più in alto, lo ha già trasmesso alla squadra. Una compagine, quella emiliana, che ha finito per mantenere in rosa la maggior parte delle proprie stelle d'attacco, date per lo più in sicura partenza (Berardi, Boga, Raspadori, oltre all'asso nella manica Scamacca), e che appare munita delle carte in regola per puntare a un piazzamento europeo, o, come minimo, nella parte bassa della metà sinistra della classifica finale.

Dal canto suo, il Toro visto contro i granata campani dispone delle armi per far male ai suddetti avversari. La coppia centrale composta da Chiriches (giustiziere contro i nostri già l'anno scorso) e Ferrari è piuttosto solida, ma non brilla per particolare rapidità di movimento, e può patire l'azione in profondità dei centrocampisti, agevolata dai movimenti di Sanabria e dei due trequartisti. Sasa Lukic, già agli ordini di Giampaolo, aveva colpito nel segno proprio sul terreno al Mapei, in maniera non del tutto dissimile da quella adottata per il suo sigillo di domenica pomeriggio, e la sua mobilità tra le linee potrebbe rappresentare una delle chiavi della gara. Sul fronte opposto, attenzione al serbo Filip Djuricic; connazionale del succitato Lukic, l'ex-Samp è il tipo di giocatore in grado di prendere in controtempo la massiccia retroguardia granata, con i suoi inserimenti senza palla e i tocchi veloci, sia ad allargare sia in profondità. In generale, il gremito fronte offensivo sassolese potrebbe costringere Rolando Mandragora e Tommaso Pobega (a meno che a quest'ultimo non sia preferito uno tra Linetty e, scenario più arduo, Rincòn) a qualche straordinario in termini di contributo in copertura e di raddoppi sull'uomo.

Per quanto riguarda le corsie laterali, difficile rinunciare a un Cristian Ansaldi nella condizione vista contro la Salernitana: l'argentino, che così bene ha saputo penetrare la difesa avversaria tre giorni fa, può reggere il passo di Toljan (o di Muldur, se toccasse al turco), magari con Ola Aina pronto a farlo rifiatare. Suggestivo il duello a tutta velocità tra Rogerio e Wilfried Singo, che, contro una formazione come quella neroverde, principalmente votata all'attacco, avrà occasione di ripartire spesso, per incidere sul proprio, di fronte offensivo. 


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