Crotone-Torino 1-1, l'analisi tattica
Fonte: Claudio Colla per www.torinogranata.it
Bene l'esperimento, si proceda. Il 4-3-1-2 nuovo di zecca schierato sabato a Crotone da Franco Lerda lascio maggior spazio agli elogi, rispetto a quanto ne riservi per le critiche: un Toro efficace in difesa, piuttosto brillante ed esteticamente apprezzabile sul fronte offensivo, con una mediana da rivedere ma comunque non da bocciare in toto, ottiene un punto importante sul terreno di un Ezio Scida quanto mai ostico, contro di una compagine di assoluto rispetto. Buona media di rendimento per i nuovi innesti, la strada verso un'intesa di squadra e un equilibrio stabile è tracciata.
Funziona a dovere, sinceramente anche meglio rispetto alle più lusinghiere aspettative, l'inedita coppia centrale composta, per necessità, da Claudio Rivalta e Valerio Di Cesare. L'ex-Atalanta aveva finora disputato una serie di comparsate tra l'anonimo e il mediocre, anche e soprattutto a causa di una condizione atletica fin da agosto mai completamente trovata; il fu difensore del Vicenza era invece risultato fino a questo frangente una delle delusioni della prima parte di stagione, scalzato infatti da Pratali dopo circa due mesi di campionato. Allo Scida i due hanno invece offerto le migliori prestazioni delle rispettive annate fino a questo punto, mostrando grande determinazione, precisione e tempismo negli interventi, mantenimento delle posizioni e movimenti compiuti a dovere; importante segnale per Lerda quello di una coppia centrale "di scorta" affidabile.
Così così il reparto mediano, ineditamente composto da un trio: De Vezze procede a fiammate, De Feudis si mostra costantemente volenteroso, rimanendo però in ombra in molte occasioni, mentre le doti da impostatore di gioco di Alessandro Budel, emerse finora soltanto a intermittenza, non garantiscono per ora quel salto di qualità necessario a proiettarsi definitivamente nella zona playoff. Giornata no per Paolo Zanetti, che provoca maldestramente il rigore (poi provvidenzialmente parato da Bassi), rivelando poi un livello di nervosismo in grado di annullare tutta la sua efficacia di interdittore.
Prove di intesa tra Rolando Bianchi e Mirko Antenucci per quanto riguarda il reparto offensivo: i due iniziano a dialogare, riuscendo anche occasionalmente a trovarsi. Con il nuovo modulo rischia di rimanere ai margini Dejan Lazarevic; molto più adatto alle nuove istanze tattiche Biagio Pagano, approdato in granata soltanto tre giorni fa dal Livorno e rivelatosi già importantissimo durante l'ultimo quarto d'ora di gara a Crotone, tempo riservatogli per il suo esordio in squadra. Buona l'alternanza Gasbarroni-Sgrigna sulla trequarti: più manovriero il primo, maggiormente avvezzo a cercare la profondità e l'inserimento il secondo, l'aumento degli assi nella manica per Franco Lerda (aspettando ancora Gabionetta) non faranno che accrescre le possibilità di imprimere la definitiva svolta alla squadra.