D’ora in poi si vedrà quanto è saldo il sodalizio fra Juric e Cairo
Fonte: Elena Rossin
I riscatti di Brekalo e Praet, l’arrivo di un portiere titolare, la cessione di Bremer e relativo sostituto, come andrà a finire la questione Belotti ed eventualmente chi arriverà al suo posto, le uscite di chi non rientra nei piani tecnici e le nuove entrate e di conseguenza che Torino sarà consegnato a Juric per cercare di puntare con convinzione a un posto valido per l’Europa nel prossimo campionato. Sono questi tutti i nodi da sciogliere tra adesso e la fine del mercato estivo, presumibilmente tra il 31 agosto e massimo il 2 settembre.
Ed è su questi nodi che si giocherà il sodalizio fra l’allenatore del Torino Ivan Juric e il presidente Urbano Cairo. Il primo anno tra mercato estivo e quello invernale il mister non ha ricevuto quanto sperava d è persino inutile ricordare le parole dell’allenatore del Torino che a più riprese ha manifestato il suo scontento sui programmi per attuare gli obiettivi, tanto il pensiero di Juric a tal proposito lo conoscono tutti.
Il compito del direttore tecnico Vagnati è arduo poiché, come d’abitudine, si troverà senza un budget adeguato e dovrà ricavare i soldi per gli acquisti vendendo al meglio il “pezzo” pregiato Bremer e provando a monetizzare ricavando il massimo da chi non rientra nei piani tecnici per poi avere un gruzzolo, sperando di non dover procedere a ulteriori vendite, per accontentare il più possibile mister Juric. Nella migliore delle ipotesi Vagnati potrà disporre del totale di quanto incasserà, ma non ci sarebbe da stupirsi se parte della cifra dovrà restare nelle casse granata. Auguri sinceri al direttore sportivo. E si spera che Juric sarà accontentato perché il Toro, inteso come entità comprensiva dei suoi tifosi, merita di tornare ad essere competitivo almeno per la Conference League.