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Da “Bufala” all’imminente cessione di Buongiorno all’Atalanta: questa è la realtà del Torino

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Urbano Cairo

Alle ore 16 dello scorso 23 agosto il presidente del Torino Fc Urbano Cairo rispondeva su WhatsApp alla domanda se le voci che circolavano su una trattativa con l’Atalanta per Alessandro Buongiorno corrispondessero al vero scrivendo “Bufala” e a distanza di una settimana invece sembra imminente la cessione del difensore granata cresciuto a pane e Toro. Accordo trovato tra i due club: 17 milioni più il cartellino di Zapata, classe 1991, e il prestito con diritto di riscatto di Soppy, un 2002. Avvallo di Cairo. Ora mancherebbe per ufficializzare il tutto solo che Torino e Atalanta trovino gli accordi con i giocatori sull’ammontare degli ingaggi e la durata dei contratti.

Nel calciomercato si sa che accade tutto e il contrario di tutto, ma non si può non essere indifferenti a questo ennesimo sconcertante accadimento perché ormai si fa fatica a credere che non ci sia una trattativa tanto più che ieri il Torino avrebbe chiuso l’accordo per il difensore della Dinamo Mosca Saba Sazanov, classe 2002, che oggi dovrebbe fare le visite mediche e poi firmare il contatto e che starebbe trattando con il Tottenham il prestito di Japhet Tanganga (un 1999), altro difensore centrale.

Si sarebbe arrivati a questo perché il Torino non ha trovato acquirenti che soddisfacessero le sue richieste per Schuurs e per Ricci e dovendo completare la rosa mancante di un centravanti e di un terzino, servirebbe anche un trequartista, e avendo già comprato Bellanova, Tameze, Vlasic e Lazaro e ceduto Izzo, Warming, Singo e Verdi incassando parecchio meno di quello che è stato speso doveva vendere un giocatore per dare a Juric quelli che mancavano.

Buongiorno quindi sacrificato sull’altare dei conti e non ha nessuna importanza se Juric alla vigilia dell’ultima partita dello scorso campionato con l’Inter avesse detto: “In società come il Torino non dovrebbero esserci intoccabili. Il passato ha dimostrato con il caso Belotti che la società a questo livello deve stare attenta a queste cose. Per me anche se qualcuno potrebbe arrabbiarsi, l’unico intoccabile è Buongiorno: non dovrebbe mai essere ceduto perché, al di là del valore rappresenta il Toro. Poi ognuno ha il suo prezzo, ma Buongiorno per il futuro davvero rappresenta il Torino". Già perché Bongio doveva essere la bandiera e il prossimo capitano. E che il 12 luglio scorso ad Alessandro, classe 1999, fosse stato rinnovato il contratto fino al 30 giugno 2028. A pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca e forse quel rinnovo era proprio la strada preparata per una cessione. O che lo stesso Cairo dopo la fine della prima partita di questo campionato con il Cagliari, lo scorso 21 agosto, avesse detto: “Credo che per noi aver tenuto tutti i giocatori che avevamo non sia poco”.

L’ufficializzazione della cessione di Buongiorno non c’è ancora e magari qualche inguaribile romantico spera ancora che non avvenga e che chi è intellettualmente e moralmente retto si augura che le affermazioni abbiano un valore. Le prossime ore diranno qual è la realtà del Torino.


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