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Dallo spogliatoio del Torino cominciano ad emergere i primi “mal di pancia”: emblematiche le parole di Milinkovic-Savic

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Vanja Milinkovic-Savic

“Era il momento perfetto per fare uno switch dopo la vittoria a Empoli e se avessimo vinto oggi sarebbe cambiata tutta la storia del campionato. … Si poteva sicuramente fare qualche errore in meno. … Per uscire dalle brutte situazioni, non lo invento io, ma bisogna fare qualcosa in più. Bisogna che ognuno si guardi nello specchio e si chieda se può fare qualcosa di più. Perché alla fine, come ho detto prima, i ragazzi si impegnano in ogni allenamento e non solo in partita. Nell’intimo ognuno per se stesso deve essere sincero e vedere se sta facendo il massimo”. Così ha parlato in conferenza stampa il portiere del Torino Vanja Milinkovic-Savic dopo la sconfitta per 2 a 0 con il Bologna, l’8ª in campionato e la 9ª contando anche l’eliminazione dalla Coppa Italia, dopo che lui al minuto 8 aveva parato un rigore a Castro cosa che aveva permesso alla squadra di restare in parità sul’  zero a zero fino al minuto 71’ quando Dallinga, segnando il suo primo gol in Serie A, ha sbloccato il risultato e poi Pobega (80’) l’ha messo al sicuro.

Sia assolutamente chiaro che Vanja non ha voluto fare alcuna polemica e non ha accusato nessun compagno. Anche il suo tono era tranquillo e la voce era persino bassina per un gigante come lui di 2 metri e 2 centimetri. E l’intonazione per tutta la conferenza è stata monocorde quindi non ha neppure voluto sottolineare nessun passaggio del suo discorso. Detto questo, sono state però decisamente emblematiche le sue parole.

Non si può non pensare che all’interno del gruppo squadra qualcuno non si sia un po’ “seduto” e che non faccia tutto ciò che potrebbe. Ormai le sconfitte si accumulano e se anche qualche volta arriva una boccata d’ossigeno con la conquista di qualche punticino poi immancabilmente il Torino torna a perdere. Per non parlare che segnare è diventata una chimera. E’ l’8ª partita senza che un granata finisca sul tabellino dei marcatori. Va bene che non c’è più Zapata, ma ormai sono settimane che il colombiano ha subito l’infortunio e il contraccolpo dovrebbe essere già stato superato: troppo facile aspettare il mercato di gennaio nella speranza che arrivi un attaccante che segni e tolga le castagne dal fuoco. E nel frattempo l’elenco del numero dei gol evitabili si allunga come lo stesso Vanoli a fine partita ha sottolineato: “Non possiamo prendere un gol del genere … era evitabilissimo … non è stata una giocata individuale importante da parte di un loro giocatore” riferendosi alla rete di Dallinga: Masina ha bucato l’intervento e l’olandese con un tap-in sul filtrante di Miranda ha spedito in porta la palla.

Continuando così è inevitabile che sempre più ci saranno “mal di pancia” di chi ritiene, a ragion veduta, di fare il suo. Come accade a Vanja che con una più che discreta continuità in questa stagione con le sue parate scongiura tracolli maggiori, magari anche mantenendo in parità a lungo la partita, oppure mantiene inviolata la sua porta, 5 i clean sheet in campionato più 1 in Coppa Italia, o evita di subire altri gol contribuendo così in modo determinate a ottenere dei punti. Ammesso che finora non sia ancora accaduto, comunque prima o poi qualcuno sbotterà nei confronti dei compagni che sbagliano o che non fanno abbastanza e inevitabilmente lo spogliatoio diverrebbe una polveriera con tutti contro tutti e allora il precipitare verso la retrocessione sarebbe difficilmente arginabile.
Meglio che tutti i giocatori del Torino si facciano un bell’esame di coscienza prima che sia troppo tardi e che la società agisca e non solo in sede di calciomercato, ma supportando Vanoli nel tenere dritto il timone.