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Dare continuità alla prestazione con il Lecce: questo è l’imperativo categorico del Torino

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Ivan Juric

“Adesso è cominciato il vero campionato del Toro, se giocheremo con la stessa intensità e attenzione che abbiamo messo in questa partita ci toglieremo parecchie soddisfazioni” ha detto Alessandro Buongiorno al termine della partita con il Lecce che grazie al suo gol è stata vinta dal Torino. E questo concetto è quello che deve ispirare tutti i giocatori granata perché la squadra ha potenzialità e quindi deve mettersi alle spalle l’inizio di stagione non proprio positivo sfruttando un calendario che di qui alla fine del girone d’andata è più agevole poiché ci saranno solo tre partite su nove dal tasso di difficoltà superiore, quelle con Atalanta, Fiorentina e Napoli, mentre le altre, Sassuolo, Monza, Bologna, Frosinone, Empoli e Udinese, sono tutte alla portata. E va aggiunta anche quella dei sedicesimi di Coppa Italia di giovedì contro il Frosinone. Quindi da oggi parte l’operazione che si può chiamare dare continuità alla prestazione con il Lecce.

Con dare continuità non significa solo giocare come ha fatto il Torino a Lecce perché oltre allo spirito e all’approccio serve anche confezionare meglio le azioni offensive affinché sia incrementato il numero dei gol. I sette finora realizzati in dieci partite sono troppo pochi e mancano soprattutto quelli degli attaccanti. Finora solo Zapata una vola, con la Roma, è finito sul tabellino dei marcatori, mentre Sanabria e Pellegri sono ancora a quota zero.  Atri tre li ha fatti il trequartista Radonjic che però è relegato in panchina per punizione poiché non ha quell’atteggiamento giusto in allenamento e in partita che Juric con ragione pretende dai giocatori. Due li ha firmati Buongiorno e uno Schuurs, ma loro sono difensori e oltretutto Perr purtroppo ha chiuso anticipatamente la stagione a causa della rottura del legamento crociato.

Serve il supporto di tutti per migliorare la fase offensiva e qui entrano in ballo quattro questioni: la prima, recuperare al più resto i giocatori acciaccati e infortunati, Zima, Djidji, Soppy, Tameze e Zapata, sperando che altri non si facciano male. Il Torino da questo punto di vista ha già ampiamente dato quindi la Fortuna si metta una mano sulla coscienza e preservi i granata. La seconda, continuare a far crescere giovani di prospettiva come Gemello, Popa, Sazonov, N’Guessan, Gineitis e Seck in modo da incrementare il numero delle alternative. La terza, tenere sempre tirati a lucido Milinkovic-Savic, Karamoh e anche Pellegri. La quarta, fare altri tentativi nella speranza che Ilic e Radonjic finalmente capiscano che non possono sperperare il loro talento.
Serve un po’ di buona sorte e tanto lavoro, ma questa è l’unica strada per far sì che il Torino risalga la classifica dall’attuale dodicesimo posto in coabitazione con il Frosinone e poi ci sarà il mercato di gennaio dove la società dovrà assolutamente intervenire per trovare un sostituto di Schuurs e eventualmente cedere chi non si è impegnato per la causa prendendo giocatori che hanno voglia di mettersi in gioco per se stessi e per il Torino.