Dopo Avelar e Acquah si attendono altri giocatori di spessore
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Inizia a prendere corpo il centrocampo del Torino. Due giorni fa era stato preso l’esterno sinistro Avelar e oggi il mediano con capacità di agire anche sul lato destro Acquah, che la Sampdoria non ha riscattato dall’Hoffenheim. Entrambi i giocatori si sono legati al club di Cairo fino a giugno 2019. In attesa di sapere come si risolverà la comproprietà di Benassi con l’Inter e il prestito di El Kaddouri con il Napoli il Torino si è portato avanti con il lavoro dando a Ventura giocatori che già conoscono il campionato italiano, come il mister vuole.
Mossi i primi passi il lavoro da fare è ancora molto perché la mediana granata ha bisogno di essere incrementata ulteriormente, Gazzi, Vives e l’infortunato Farnerud ora possono contare anche sui nuovi arrivati, ma ci sono altre situazioni che vanno definite. Darmian, Peres e Molinaro che destino avranno? Il primo da tempo è dato come la cessione eccellente più sicura, in Italia o all’estero si vedrà. Il secondo ha richieste anche lui, però, se andasse via Matteo il Torino farebbe di tutto per trattenerlo. Il terzo ha un’opzione per un’altra stagione e a fine campionato erano insistenti le voci che davano per scontato che restasse, ma nell’ultimo periodo non ci sono stati più riscontri in tal senso. Masiello e Basha, che sono in scadenza di contatto, al 99,99 per cento non faranno più parte dell’organico. Mentre per Gaston Silva il discorso è un po’ più complesso perché era approdato in granata come riserva di Moretti, quindi difensore centrale sinistro, ma è stato utilizzato anche come esterno visto che già con la sua nazionale ricopre questo ruolo. Nell’arco della stagione Silva ha avuto poco spazio e va capito se la società preferirà cederlo in prestito per farlo giocare con maggiore continuità oppure se lo terrà assicurandosi un’alternativa per i due differenti ruoli che può ricoprire.
Continua a mancare nel Torino il cervello del centrocampo. Se la società vuole veramente alzare l’asticella, l’investimento dovrà essere importante perché la qualità e il rendimento sono imprescindibili per il ruolo e l’età non è un fattore secondario. Un giovane che abbia meno di 24-25 anni, per quanto di prospettiva, non è il candidato giusto e un giocatore che abbia più di trent’anni, quindi con esperienza comprovata, rischia di andare bene per un paio di stagioni e poi si debba tornare sul mercato per trovarne un altro. Ovviamente come soluzione tampone e con un rapporto qualità-prezzo adeguato, all’incirca sui 2,8-3 milioni, meglio un centrocampista esperto, soprattutto se non si riesce a reperirne uno di assoluta affidabilità che abbia all’incirca fra i 26 e i 28 anni, quest’età sarebbe l’ideale poiché sistemerebbe la questione per i prossimi cinque-sei anni. Se alla fine Valdifiori non trovasse l’accordo con il Napoli, avendo ventinove anni, potrebbe essere l’uomo che serve e che manca al centrocampo del Torino.