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Dopo Damascan si aspettano per il Torino altri rinforzi in ottica Europa League

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

Damascan con i suoi quasi diciannove anni, li compirà fra una settimana, non può essere altro che una scommessa, questo non significa che il ragazzo non potrà diventare un campione, ma prima di tutto per riuscirci dovrà adattarsi al calcio europeo e a quello italiano in particolare perché finora ha sempre e solo giocato in Moldavia. Il Torino ha ceduto De Luca in prestito al Renate mandandolo a farsi le proverbiali ossa e al suo posto è arrivato questo giovanissimo (ha solo qualche mese meno di Manuel) attaccante che, grazie al passaporto comunitario poiché ha origini anche rumene, si metterà a disposizione di Mazzarri cercando di dimostrare all'allenatore che ha i numeri per essere utilizzato e la capacità di inserirsi nel gruppo e apprendere i movimenti e gli schemi che il mister vuole che i giocatori utilizzino. Per la precisione Damascan ieri ha fatto e superato le visite mediche e firmato il contratto che, però, sarà ufficializzato quando consegnerà il passaporto rumeno che gli permetterà di essere annoverato fra i comunitari poiché il Torino non ha posti liberi fra gli extracomunitari. Si tratta, quindi, chiaramente più di un giocatore di prospettiva che di un vero e proprio rinforzo per la rosa. Senza nulla togliere al ragazzo, è improbabile che possa rappresentare fin da subito un'alternativa a Belotti o anche solo un compagno di reparto da affiancargli.

Se il Torino prenderà o meno un altro attaccante che possa fare le veci del "Gallo" o possa giocare con lui in coppia non è facile da dirsi perché avendo già in organico Niang e lo stesso Belotti, che ha bisogno di rilanciarsi, il reparto avanzato numericamente, tenendo conto che ci sono anche Falque, Ljajic e Berenguer, non è sprovvisto di elementi anche se Boyè dovesse essere ceduto. C'è da dire, però, come ha dimostrato il girone d'andata,  che se ci sono degli infortuni e contemporaneamente Belotti non è ai livelli dell'anno scorso e qualche altro giocatore va a corrente alternata l'attacco risulta non troppo prolifico. D'altro canto però l'arrivo di Damascan lascia tranquilli i compagni senza mettere loro particolari pressioni e, quindi, permettendo a tutti di pensare solo a dare il meglio per conquistare una maglia da titolare. Così come permette al giovane attaccante di ambientarsi con calma perché il salto dalla massima divisione moldava a quella italiana non è cosa da poco, tanto più che dovrà abituarsi a vivere in una nuova nazione apprendendone al più presto la lingua e adattandosi al diverso modo di allenarsi.

E’ evidente, quindi, che in ottica piazzarsi in un posto utile per l’Europa League il Torino dovrà fare altre operazioni di mercato perché mancano sempre un centrocampista e un terzino, anche se Ansaldi ha recuperato dall’infortunio e dall’operazione di Sports Hernia e Barreca quasi pienamente ha superato i suoi problemi fisici sarebbe meglio non correre il rischio di ritrovarsi ancora con i soli De Lorenzo e Molinaro nel momento topico della stagione. Per quel che riguarda il centrocampo tanto dipenderà anche da chi andrà via i candidato sono Gustafson e forse Acquah, ma anche Valdifiori se anche Mazzarri, come già in precedenza Mihajovic, non lo ritenesse indispensabile alla fine potrebbe fare le valige. La pista Donsah tanto chiacchierata, e non solo in questa finestra di mercato, è si percorribile ma il Bologna non è disposto a cedere il giocatore senza guadagnarci, quindi, se non sarà trovato un accordo, magari con prestito con diritto o obbligo di riscatto, per una cifra che accontenti tutte le parti potrebbe essere un affare che verrà rimandato all’estate.
Mazzarri come ha detto nella sua prima conferenza stampa da allenatore del Torino “Per quel che riguarda il Mercato do indicazioni e quando ho accettato di venire al Torino l’ho fatto perché penso ci sia un gruppo valido” e, poi, dopo la vittoria sul Bologna e prima della sosta per le vacanze invernali, ha ribadito” La società fa il mercato su indicazione riservate tra di noi” precisando che “La società conosce l’ammontare budget e che cosa deve fare. Io devo cercare di far rendere al meglio la rosa che mi sarà messa a disposizione”. Ieri l’allenamento pomeridiano si è svolto alla presenza del presidente Cairo e di conseguenza si può pensare che dopo ci sia stato un summit tra i massimi dirigenti e l’allenatore per fare il punto su chi resterà e su chi andrà preso, tanto più che si è concluso il mini ritiro post vacanze invernali e Mazzarri ha avuto così modo di valutare e conoscere meglio tutti i giocatori della rosa. Non si può, quindi, fare altro che aspettare e vedere che cosa accadrà, anche perché alla chiusura del calciomercato mancano tredici giorni e il tempo c’è per imbastire e concludere operazioni valide, ma non si può neppure spettare l’ultimo momento altrimenti più che fare un buon acquisto si corre il rischio di veder sfumare un obiettivo, A fine campionato sarà, poi, il campo o meglio la classifica dirà se è stato fatto tutto il possibile per riportare il Torino in Europa.


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