Dopo il vincente exploit con il Bologna si cercano conferme con il Sassuolo
Fonte: Elena Rossin
I due punti che separano il Torino da Atalanta e Sampdoria e la convivenza all’ottavo posto con Udinese, Fiorentina e Milan impongono ai granata di sfruttare il calendario che li opporrà nelle prossime quattro partite al Sassuolo in trasferta, al Benevento in casa, alla Sampdoria al Ferraris e poi all’Udinese al Grande Torino Olimpico prima di cimentarsi nel derby davanti al proprio pubblico. In un mese, con un crescendo d’impegni per la difficoltà degli avversari da affrontare, i giocatori e Mazzarri si giocheranno una buona fetta della possibilità di lottare fino alla fine per un posto in Europa League. Le prossime quattro partite, lasciando da parte la quinta poiché si tratta del derby, sono un bel banco di prova in particolare e il Torino è fortunato poiché le prime due sono con avversari decisamente alla portata e poi potrebbero esserci due scontri diretti per l’Europa, dipenderà dai risultati che otterranno nel frattempo Sampdoria e Udinese.
Mazzarri che al suo esordio sulla panchina del Torino ha ottenuto una netta vittoria sul Bologna, va detto per onore di verità che i felsinei erano in giornata decisamente molto negativa, ha avuto modo da domenica, terminate le vacanze invernali, di farsi un’idea abbastanza precisa dei giocatori che ha a disposizione. Al netto degli infortunati, ieri hanno svolto solo terapie Edera e Lyanco e Belotti un programma personalizzato fra palestra e campo, e di chi si è riaggregato al gruppo, come previsto, dopo, Boyè, Burdisso, Ichazo, Niang, N’Koulou e Sadiq mentre Rincon era già arrivato lunedì per l’allenamento del pomeriggio, non ci dovrebbero essere particolari problemi per il mister nell’avere a disposizione per domenica una squadra competitiva. Certo dipenderà dai giocatori seguire i dettami di Mazzarri e non cadere, come fatto troppe volte nel girone d’andata, in una prestazione sotto tono e al di sotto delle legittime aspettative. Con tutto il rispetto per il Sassuolo, ma il Torino dovrà uscire dal Mapei Stadium avendo conquistato i tre punti, anche solo un pareggio sarebbe poco. La peggior cosa che potrebbe accadere al Torino è sfoderare una partita come quelle che aveva fatto con Verona, Crotone, Chievo, Spal e Genoa perché allora non sarebbe una questione di allenatore, visto il recente passaggio da Mihajlovic a Mazzarri, ma di giocatori: un gruppo che sulla carta è competitivo, ma che in campo non sa esprimere il suo potenziale.
In parallelo a quanto fanno la squadra e Mazzarri la società è chiamata ad agire in sede di calciomercato, al momento di ufficiale si registra solo la cessione in prestito del giovane De Luca che è andato a farsi le ossa nel Renate in serie C. Di potenziali nuovi granata ce ne sono molti, infatti, sono accostati al Torino diversi giocatori da Pazzini a Donsah, passando per Laxalt, Lusamba, Bessa, Damascan e altri. Tenendo conto che prima di tutto Mazzarri ha il compito di riportare a lucido Belotti, Ljajic e Niang oltre che continuare a far splendere, possibilmente senza momentanei offuscamenti, Baselli non bisogna aspettarsi operazioni di mercato eclatanti, ma non si potrebbero neppure avvallare solo rincalzi che non apportano nulla di più rispetto al valore di chi già c’è perché è in ballo un posto per l’Europa League.