Dopo l'allenamento, giocatori a confronto con i tifosi
Cancelli chiusi alla Sisport e tifosi tenuti lontano dall’allenamento odierno del Toro, ma il marciapiede di corso Unione Sovietica è suolo pubblico e una ventina di civilissimi sostenitori granata ha atteso l’uscita dei giocatori per avere un confronto con chi ha avuto il rispetto di fermarsi. Nell’attesa qualche volantino viene appeso sul viale, subito rimosso da solerti impiegati del centro sportivo, il tutto sotto l’occhio delle forze dell’ordine che mai hanno dovuto intervenire. Confronto civile quindi, con diversi giocatori che hanno scambiato quattro chiacchiere con i tifosi, giunti al campo d’allenamento per chiedere conto non solo della sconfitta durissima subita contro gli acerrimi rivali della Juventus, ma anche per alcuni atteggiamenti superficiali che i loro beniamini hanno tenuto durante e dopo il derby di coppa.
Il primo a metterci la faccia è stato Maxi Lopez, dimostrando ancora una volta di essere un Uomo con la U maiuscola. L’argentino ha accettato le critiche riguardo l’atteggiamento molle e rinunciatario espresso nella partita per i tifosi più importante e sostanzialmente ha dato ragione ai tifosi. Giuseppe Vives prova a giustificarsi, l’impegno lui e i suoi compagni lo mettono sempre e non è certo mancata la volontà di vincere contro la Juve. Moretti emerge con la statura umana che lo contraddistingue, mostrando saggezza ed esperienza. Il suo invito a “non rompere il giocattolo” non è un'accusa ai tifosi che contestano, ma un invito a restare uniti perché questo Toro ha dato e potrà dare ancora soddisfazioni. Esce anche Quagliarella accusato di sorrisi e pacche con i rivali, ma l’attaccante ha passato 4 anni sull’altra sponda del Po, è umanamente comprensibile abbia stretto amicizie che durano tuttora. Lui cerca di stemperare, fino a scusarsi: non è il caso di alimentare polemiche. Anche Belotti pare tra i più dispiaciuti, ma lui a differenza di altri aveva già dichiarato nel post partita che la sua partita non era stata all’altezza. Arriva poi il DS Petrachi che si ferma e ascolta i tifosi con pazienza. Unico momento di tensione, uno spiacevole faccia a faccia tra il capitano granata Glik ed un tifoso solitario. Niente di grave, le cose si sono calmate in un attimo, ma fa strano che sia successo proprio a colui che solitamente non lesina impegno e sudore per la maglia che indossa, universalmente riconosciuto come degno portatore della fascia da capitano.
Insomma, i giocatori del Toro si mostrano disponibili nell’ascoltare le ragioni dei tifosi, con comportamento da professionisti quali sono, ma appaiono un po’ stupiti delle critiche visto l’andamento della squadra che comunque sta andando bene in campionato. Questo però avvalora i fiumi di parole fatti in questi giorni, sul fatto che non si sia recepito, all’interno dello spogliatoio, l’importanza di ogni gara contro la Juve: di quanto essa non valga solo tre punti o un passaggio di turno in coppa, ma sia la sfida delle sfide in cui può mancare il mero risultato, ma mai la prestazione da Cuore Toro.