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Due giorni allo "spareggio" salvezza. E Vanoli non ha volti nuovi

di Emanuele Pastorella

Venerdì il Toro si gioca un’enorme fetta di stagione, tra 48 ore i granata sapranno definitivamente che piega prenderà quest’annata così complicata. Allo stadio Olimpico Grande Torino si presenterà il Cagliari del grande ex Davide Nicola, sarà a tutti gli effetti uno scontro salvezza: i ragazzi di Paolo Vanoli sono a quota 23, i sardi inseguono a 21, la zona rossa è a 19. E’ facile intuire, dunque, l’importanza di questo faccia a faccia per entrambe le squadre, con il Toro che punta a dare una sterzata per evitare di continuare a rischiare di finire in mezzo alla bagarre per non retrocedere. Eppure il rischio c’è, il rendimento degli ultimi mesi resta deludente nonostante i miglioramenti mostrati in questo avvio di 2025 e Vanoli cerca una vittoria che in casa manca addirittura dal 25 ottobre. Al Filadelfia, però, l’emergenza continua: è vero che tornano Walukiewicz e Linetty, ma non ci sarà Dembele per squalifica e poi bisogna valutare le condizioni di Pedersen e Sosa. Il problema vero resta legato al mercato, che continua a rimanere bloccato.

A 48 ore dalla sfida, ormai è inevitabile che anche per il Cagliari il tecnico non avrà alcun rinforzo a disposizione. E le ultime notizie che arrivano dai vari fronti non fanno dormire sonni tranquilli all’allenatore, con il direttore tecnico Vagnati che rischia tante beffe anche se non è ancora finita. La telenovela Casadei continua a regalare sorprese, i sorpassi e controsorpassi tra Toro e Lazio al momento sembrano premiare i biancocelesti ma non è detta l’ultima parola. Anche lo scambio Sanabria-Kouamé in questo momento sta vivendo una fase di impasse, così come la pista Beto si sta raffreddando sempre di più. E pure per Under non si sono fatti passi in avanti, visto da via Viotti continuano a proporre prestiti con diritto di riscatto ma stanno incassando diversi rifiuti. Per ora, dunque, non si vedono fumate bianche all’orizzonte: e pensare che l’urgenza era assoluta visto che Zapata si è fermato a inizio ottobre, con Vanoli che chiedeva acquisti rapidi e il presidente Cairo che spiegava che non avrebbe aspettato l’ultimo momento. Ma qui stiamo entrando negli ultimi 11 giorni di trattative