Due vittorie di seguito sono un segnale, ma non azzerano i problemi del Torino
Fonte: Elena Rossin
Era dalle prime due gare di campionato che il Torino non vinceva due partite consecutivamente, quindi, questo è un segnale di ripresa, ma non basta per pensare che magicamente tutti i problemi del Torino siano risolti, anche perché con Genoa e Fiorentina i granata hanno mostrato non pochi limiti e molte difficoltà e, cosa non secondaria, in entrambe le partite non hanno vinto in scioltezza, anzi, hanno faticato tantissimo con i rossoblù a segnare e con i viola nel finale hanno rischiato di far riaprire la partita e fatto arrabbiare per questo Mazzarri.
I dati della Lega Serie A relativi alla partita di ieri pomeriggio con la Fiorentina sono significativi del fatto che il Torino non ha disputato una gara impeccabile. Tiri: 8 per i granata e 9 per i viola, dei quali in porta 5 con 2 gol e altrettanti 5 con 1 rete. Occasioni da gol: 4 per la squadra di Mazzarri e 7 per quella di Montella. Parate: 3 di Sirigu delle quali 1 decisiva e 2 di Dragowski e anche lui ne ha fatta 1 decisiva. Non c’è quindi da stupirsi se nei commenti a fine partita Mazzarri molto onestamente abbia detto: “Bene nel primo tempo e anche per parte del secondo, ma nel finale mi sono arrabbiato. Abbiamo fatto buone trame di gioco, ma certe giocate avremmo potuto ottimizzarle di più e segnare un altro gol. Sapevamo che non avremmo potuto reggere per tutta la gara come nel primo tempo, ma abbiamo concesso troppo dopo il secondo gol. La Fiorentina non ha mollato e abbiamo rischiato che riaprisse la partita. Appena molliamo un pochino facciamo delle sciocchezze, bastava fare una gabbia su Chiesa e non si sarebbe subito gol. Dobbiamo concentrarci sugli errori, non vanno ripetuti”.
Segnali positivi sono arrivati da alcuni giocatori, su tutti Zaza che in assenza di Belotti e Falque per infortuni ha disputato una buona partita lottando fin dal primo minuto, segnando il primo gol e dando una mano ai compagni in copertura, per lui nel complesso tre occasioni da gol e quattro tiri in porta. Verdi, anche se non ha creato nessuna occasione da gol e fatto alcun tiro in porta, è stato più nel vivo del gioco, ma ovviamente da lui ci si aspetta che contribuisca anche nel creare pericoli agli avversari e nel segnare. Entrambi devono continuare su questa strada e fare anche di più. E non ci sono dubbi che di più possono e devono fare Izzo per quel che riguarda l’anticipare le intenzioni degli avversari, Baselli nel gioco propositivo, Meïté nell’andare oltre il compitino e Berenguer nel concretare il suo agire, ma anche Nkoulou nell’impostazione da dietro.
Il Torino con le vittorie su Genoa e Fiorentina si è allontanato dalla zona sopra quella dove si rischia di essere coinvolti nella lotta per la salvezza ed ora con il Milan occupa il nono posto a una sola lunghezza dal settimo dove ci sono Napoli e Parma, ma il divario da colmare con Atalanta e la coppia Cagliari-Roma, che rispettivamente occupano sesto e quinto e quarto posto, e decisamente importante poiché i nerazzurri hanno otto punti in più e rossoblù e giallorossi nove. Fare meglio del settimo posto dello scorso anno era l’obiettivo di questa stagione. Prima di Natale il Torino dovrà vedersela con il Verona, che ha due punti in meno, e la Spal che chiude la classifica e solo conquistando sei punti i segnali di ripresa che si sono visti con Genoa e Fiorentina avranno un valore.