.

Dzemaili: "Cairo ha ragione, dobbiamo essere più cattivi"

di Marina Beccuti

Dzemaili ha incontrato i media prima dell'allenamento quotidiano, sempre rigorosamente a porte chiuse. Lo svizzero dimostra di avere le idee chiare per domenica: “Abbiamo dimenticato Bergamo, dove non possiamo nasconderci dal dire che abbiamo giocato male. Ci siamo parlati tutti assieme, basta così. Ora ci attende un'altra partita, dove giochiamo in casa e questo dovrebbe aiutarci a fare meglio. Dobbiamo guardare avanti, non abbiamo fatto punti a Bergamo, può succedere di giocare male una volta, adesso viene un'altra gara dove dobbiamo reagire e fare punti. Noi partiamo per vincere per fare almeno 13/14 punti per salvarci. Non abbiamo vinto molto finora, ma adesso abbiamo cinque partite in casa, dove possiamo vincerle tutte, ma non basta parlare, bisogna dimostrareche siamo in grado di fare i tre punti. Noi centrocampisti dobbiamo aiutare di più i nostri attaccanti".

Riguardo al ruolo preferito, lo svizzero non ha dubbi, ma sa anche adattarsi: "Mi piace fare il trequartista, ma anche fare il mediano sinistro va bene, io sono qua per fare quello che dice il mister, ognuno cerca di fare il possibile anche in un ruolo non suo. Per me era perfetto quando si giocava con doppio mediano, come ho giocato nei miei precedenti quattro anni, comunque mi trovo bene anche nel rombo, un modulo che conosco".

Il problema gol rimane un handicap: "Dopo la partita contro il Lecce non abbiamo fatto più di un gol a partita, per cui bisogna segnare più reti per portare a casa la vittoria. Cassano è speciale, ma anche noi abbiamo gente tosta come Bianchi, Gasbarroni e così via. Anche i nostri terzini devono venire più avanti, aiutare la manovra d'attacco, per rientrare c'è sempre qualche centrocampista pronto a farlo. Se mi piacerebbe segnare domenica? In allenamento va bene, è chiaro che mi dà fastidio non aver ancora fatto gol, ma per me è più importante la squadra".

Siete consapevoli che domenica Novellino è a rischio in caso di risultato negativo? Dzemaili tergiversa un po' sull'argomento: "Non credo sia un problema l'allenatore, lui fa del suo meglio in allenamento per preparare la partita in modo ottimale, poi deciderà Cairo come agire, noi dobbiamo fare di tutto per vincere, che è il nostro obiettivo".

Cairo ha detto che i giocatori sono poco cattivi, Dzemaili conferma: "E' vero, non lo siamo troppo, forse non abbiamo nemmeno quella giusta autostima che ci vorrebbe ed infatti si vede, ma anche senza questa componente dobbiamo fare del nostro meglio. Ora, a partire da domenica dobbiamo andare in campo senza pensare a cosa può succedere in caso di sconfitta. In casa gioco meglio? Non so, perché quando vado in campo non penso dove sto giocando. Ho giocato bene contro la Samp e l'Inter fuori casa".

Cosa si aspetta lo svizzero dai tifosi? "So che sono sempre con noi, ci è spiaciuto quando si sono arrabbiati nella partita contro la Fiorentina, li ho capiti, ma anche loro devono comprendere noi, siamo in una situazione pericolosa, se loro ci danno una mano anche noi possiamo dargli delle soddisfazioni".

Riguardo al calcio italiano ha aggiunto: "Resta grande anche se sono uscite tutte le squadre in Champions, c'è qualità e quantità. Sapevo cosa trovavo in Italia, in Inghilterra fuori dal campo nessuno ti parla di calcio, si sta tranquilli, qui in Italia la gente vive di calcio, anche in Svizzera è così, non come qua, però a me piace tenere la tensione alta".

Tornando alla gara di domenica Dzemailki ha aggiunto: "Possiamo e dobbiamo fare bene, sono sicuro che domenica almeno un punto lo prenderemo, tre è meglio, poi arriva il Palermo, dove all'andata abbiamo fatto la miglior partita dell'anno, se facciamo bene contro la Samp possiamo anche fare risultato a Palermo. La Sampdoria gioca libera, non ha nulla da perdere, noi sì, per noi è fondamentale questa partita. Tutti noi dobbiamo dare il venti per cento in più. Se giochiamo come nel secondo tempo di Bergamo non c'è niente da fare, se facciamo come nelle precedenti ultime partite il Toro si salva. Non immaginavo di vivere la lotta alla retrocessione, ma nemmeno di giocare così tanto”.


Altre notizie
PUBBLICITÀ