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È Petagna il nome giusto per rimpiazzare Il Gallo? Sondaggio e riflessioni

di Claudio Colla

Sepolto dalle sabbie del calcio giocato, una volta terminato la passata sessione estiva, il nome di Andrea Petagna, in merito a un possibile trasferimento in maglia Toro, è tornato di prepotenza, alla luce dell'ingresso in società di Davide Vagnati. La logica dei fedelissimi, si sa, molto spesso lascia il tempo che trova, in termini di effettivo riscontro, operazioni di mercato che solo in minima parte divengono realtà. E le macchinose teorie che vedono l'ingaggio della punta lombarda da parte del Napoli come un'operazione alla Inglese, orchestrata a distanza dallo stesso Vagnati, a mesi dalla nomina granata, appaiono suggestive, ma forse fin troppo vicine a una dietrologia "da blog". 

Venticinque anni il prossimo 30 giugno, Petagna sembra avere le idee chiare: profondere ogni sforzo possibile per salvare la SPAL da una retrocessione che, ora come ora, appare inesorabile - ammesso che le gare per la stagione in corso davvero riprendano, - e, successivamente, giocarsi le proprie carte al Napoli. Per prendersi il posto che, da quattro anni a questa parte, è stato di Arek Milik, imparando da compagni di reparto del calibro di Mertens e Insigne. Dai piani alti della classifica e dai palcoscenici delle coppe europee.

Un gol in più rispetto a Belotti lo scorso anno, due in più lungo la stagione ora interrotta, con numero sempre analogo di rigori trasformati. Petagna, nel relativo vuoto di bomber nostrani dietro l'inarrivabile Ciro Immobile, è certamente uno di quelli che quel "9bis" azzurro, a Belotti, si candida a contenderlo. E, pensando bene all'attuale fase della propria carriera, e alla necessità di giocare con assoluta continuità, forse lasciare Napoli prima di arrivarci davvero, almeno temporaneamente, potrebbe essere la chiave di volta, per il colosso di scuola Milan. E, se un vero e proprio scambio di centravanti tra granata e azzurri non appare al momento la prospettiva principe, considerate le perplessità nutrite da Gattuso - ammessa e non concessa la conferma di quest'ultimo sulla panchina partenopea - nei confronti del Gallo, un addio al Toro dello stesso, temuto ma forse doveroso, qualora si palesasse il bisogno di chiudere, con tutti i crismi del caso, un ciclo, potrebbe davvero aprir le porte a un approdo in granata di Petagna.

A margine di tali riflessioni, per forza di cose soggette agli sviluppi delle prossime settimane, tra (auspicabile) ripresa del calcio giocato e progressivo disvelamento delle autentiche intenzioni di Vagnati, in primis circa la prossima guida tecnica, si accompagna un quesito. Quello che pone i due giocatori a confronto, per caratteristiche tecnico-tattiche e vena realizzativa: impensabile, tre anni fa, che la media-gol dei due si rivelasse pressoché sovrapponibile (dato che, nello specifico, va più a detrimento del Toro nel suo complesso, che dell'effettiva efficacia sottoporta di Belotti), considerato che Petagna, lungo i primi passi della propria carriera da professionista, si era dimostrata punta più in grado di tener palla e far salire la squadra, in favore di rifinitori e ali in grado di centrare il bersaglio, piuttosto che effettivo goleador. Ma è Leonardo Semplici, possibile prossimo tecnico del Toro, ad aver propiziato l'espansione delle sue qualità; senza dimenticare gli insegnamenti di Gasperini, all'Atalanta, in quel fondamentale biennio 2016-18, durante il quale il classe '95 ha imparato a giocare per la squadra da professionista. Semplici, si diceva, ha completato l'opera, assegnandogli un carico crescente di peso e responsabilità. E venendone decisamente premiato.

Di seguito il link al sondaggio: https://www.torinogranata.it/sondaggi/sondaggio-124


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