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E’ scemato l’impatto di Juric sul Torino di fronte ai limiti tecnici della rosa

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Ivan Juric

Il tempo alla fine porta a galla tutto. L’impatto che aveva avuto sul Torino mister Juric sembra scemato. Infatti, da quasi due mesi, per l’esattezza da dopo la vittoria roboante per 4 a 0 sulla Fiorentina e quella per 1 a 2 con la Sampdoria al Ferraris, i granata si sono involuti e non sono più riusciti a vincere seppure abbiano affrontato, Juventus a parte, squadre assolutamente alla portata: il Sassuolo, pareggio in casa 1 a 1, prima della gara aveva 3 punti in meno e una partita giocata in più; l’Udinese, sconfitta 0 a 2 alla Dacia Arena, aveva 11 punti in meno e anche per i friulani un match in meno disputato;  il Venezia, sconfitta per 1 a 2 al Grande Torino Olimpico , aveva 14 punti in meno;  il Cagliari, sconfitta per 1 a 2 fra le mura amiche, aveva  11 punti in meno  e una partita disputata in più; il Bologna, pareggio 0 a 0 al Dall’Ara, aveva 1 punto in meno.

In sei partite soli tre punti racimolati, paradossalmente è il dato meno sconfortante perché sotto l’aspetto del gioco si è notato che mancava determinazione, concentrazione e concretezza per non parlare degli errori individuali e collettivi e al netto delle sviste, anche clamorose, di arbitri e Var. Poco conta se anche il Torino, salvo ieri con il Bologna, le altre volte ha avuto un maggior possesso palla. Oppure se ha creato più occasioni da gol, nel complesso 58 per i granata a 37 per gli avversari. O anche ha tirato di più in porta, in assoluto 20 volte a 15, visto che ha realizzato solo 5 gol. Perché resta che il gioco si è involuto e la squadra non ha più quel mordente che Juric le aveva ridato dopo due stagioni con salvezze acciuffate all’ultimo.

Lo spirito Toro che era stato recuperato pare svanito e sono emersi tutti i limiti tecnici di una rosa incompleta e con troppi giocatori che hanno problemi fisici che si trascinano da anni. Le quattro vittorie a cavallo di dicembre e gennaio con Bologna, Verona, Fiorentina e Sampdoria, inframezzate solo dalla sconfitta con l’Inter, che avevano alimentato il sogno di lottare per la Conference League sembrano ormai distanti anni luce. Il Torino nell’ultimo periodo sta procedendo con un andamento da retrocessione e se nonostante tutto resta nella parte centrale della classifica all’11° posto è grazie solo a quanto di buono aveva fatto in precedenza e alle difficoltà che hanno anche altre squadre. E’ ormai evidente che quanto Juric potesse ricavare dai giocatori lo ha fatto e di più molto difficilmente è ottenibile. Affinché si possa alzare l’asticella, sempre che la società lo voglia veramente, va impostato in modo completamente il prossimo mercato estivo prendendo giocatori prima di tutto integri fisicamente e anche di una certa esperienza. Oggi al Torino manca un undici titolare realmente competitivo al quale si aggiungono ricambi ancor meno performanti. L’essere quindi a metà classifica è il massimo che si possa fare: da Juric non si può pretendere di più, da Cairo e Vagnati invece sì.