Ed ora (se e quando si giocherà) tocca al centrocampo dare al Torino l’equilibrio che manca
Fonte: Elena Rossin
Gli attaccanti almeno nelle due sorte di amichevoli, disputate nell’allenamento congiunto con Gozzano e Alessandria, giocate sabato hanno dato segno di essersi risvegliati dal torpore in cui erano piombati, infatti, sono andati a segno Zaza, Verdi con una doppietta e con una rete anche su calcio di punizione cosa che non gli era ancora riuscita da quando è al Torino pur essendo una sua specialità, Belotti e Edera. Ma è evidente che non basta se non gira tutto come dovrebbe. Che ci sia ancora molto da lavorare lo testimonia il fatto che due formazioni di Lega Pro siano riuscite a segare tre gol, uno il Gozzano e due l’Alessandria.
E’ evidente, quindi, che il centrocampo non ha fatto abbastanza da filtro e che la difesa non sia stata impeccabile. Che sono poi i gravi difetti che hanno fatto piombare il Torino nell’attuale situazione di avere un margine ormai di minima sicurezza dal terz’ultimo posto, i punti si sono ridotti a due dopo la vittoria del Genoa sul Milan e della Sampdoria sul Verona che ha fatto si che si sia avvicinata a una sola lunghezza e l’Udinese pareggiando con la Fiorentina ha scavalcato i granata in classifica. Una buona parte di responsabilità è da imputarsi alla difesa con le troppe amnesie, Sirigu a parte essendo l’unico che il suo e anche di più l’ha sempre fatto, ma anche il centrocampo non può essere immune da responsabilità, anzi.
Pur tenendo ben presente che il centrocampo non è stato rinforzato né in estate né nel mercato di gennaio - Laxalt non ha spostato gli equilibri al più colmava solo la lacuna di ave due elementi per fascia cosa che con il suo ritorno al Milan è venuta a mancare visto che non è stato preso nessuno – da Aina, Ansaldi, Baselli, De Silvestri, Lukic. Meïté e Rincon, al netto degli infortuni patiti da alcuni di loro e dal dover di conseguenza tirare la carretta per gli altri, ci si aspettava decisamente di più. In fase d’interdizione non hanno fatto abbastanza per proteggere la difesa e in fase offensiva hanno spinto poco così il risultato è stato che il Torino ha poco equilibrio e molto spesso si trova in affanno perché quando la zona mediana non regge gli altri reparti vanno inevitabilmente in crisi. Ora che ci si avvia alla parte finale del campionato (quando e se si giocherà visto che martedì il Consiglio Federale potrebbe anche decidere di fermare il campionato per l’emergenza Coronavirus) il giro palla sterile, i palloni ingenuamente persi, la lentezza nel manovrare e una visione del gioco poco efficace vanno superati in generale, ma in particolare a centrocampo. Ora è questo reparto a doversi rimboccare le maniche e a trascinare la squadra per cui già con l’Udinese, al momento è programmato che si giochi sabato alle 20,45, si aspettano segnali in tal senso.