Enigma portiere di riserva: ecco tre motivi per scegliere Paleari
Il portiere vive il calcio in un modo particolare, come sostiene il maestro Eduardo Galeano il portiere è "un solitario. Condannato a guardare la partita da lontano. Senza muoversi dalla porta, attende in solitudine, fra i tre pali, la sua fucilazione. Prima vestiva di nero come l’arbitro. Ora l’arbitro non è più mascherato da corvo e il portiere consola la sua solitudine con la fantasia dei colori".
Il discorso si fa ancora più complesso se sei il dodicesimo: il cono d'ombra diventa spaventoso, giochi in Coppa Italia (forse) e nessuno si ricorda di te al Bar Sport il lunedì mattina. Se davanti hai Salvatore Sirigu qualcosa magari impari, ma con un portiere esperto, serio e lineare come quello granata il campo lo vedi poco.
Quindi chi dovrebbe scegliere Urbano Cairo? Per almeno tre motivi il candidato ideale è Alberto Paleari. In primis ha 'fame', ha avuto una crescita graduale e costante dall'oro all'Universiade nel 2015 fino alla stagione in cadetteria da leader nel 2018. Né Viviano né Sorrentino posso avere gli stessi stimoli, mentre l'iraniano Beiranvand sarebbe ipermotivato, ma poco testato in campionati impegnativi.
Il secondo motivo che mette Paleari in pole è l'età: 27 anni. Molto più giovane di Viviano e Sorrentino, con possibili margini di miglioramento e fisico integro.
L'ultima ragione per preferire Paleari? L'impatto nello spogliatoio: Sirigu non ha nulla da temere perché è nel giro della Nazionale e stimatissimo da tutti, ma per molti esperti e preparatori dei portieri le gerarchie in porta devono essere chiare fin dalle prime gare. Il 'secondo' deve saper star al suo posto e farsi trovare pronto se necessario. Meglio evitare vice portieri dalla personalità strabordante e dal curriculum troppo ricco.