Errori su errori, le partite sono un incubo
Dopo l’undicesima sconfitta stagionale rimediata contro il Vicenza, nel posticipo della trentesima giornata, se il Toro rimane in serie Bwin lo merita. Se si è onesti non si può dire diversamente. Non esistono alibi, non esiste la sfortuna. La fortuna aiuta gli audaci, ma di audaci al Toro nemmeno l’ombra. Solo un’accozzaglia di piccoli uomini incapaci di formare un gruppo neppure per convenienza. I giocatori, se non credono nella tipologia di gioco dell’allenatore, già da tempo sarebbero dovuti andare dal presidente per dirlo chiaramente, se il mister riteneva che i calciatori, arrivati in estate e poi a gennaio, non fossero funzionali alla sua concezione del gioco del calcio doveva non avvallare gli acquisti e se i dirigenti ritengono da tempo il tecnico non all’altezza, avrebbero dovuto cacciarlo.
Anche a Vicenza, come già troppe volte in questo campionato, sia in casa sia in trasferta, il Toro fatica a guadagnare metri in campo perché gioca per linee orizzontali e non verticalizza. A questa grave carenza si aggiunge che i giocatori, che potrebbero sfruttare le palle in verticale, non fanno i movimenti necessari per mettersi nella condizione di ricevere i palloni in verticale. Gli attaccanti non fraseggiano fra loro. Gli errori individuali commessi in difesa e a centrocampo si tramutano in occasioni per gli avversari e spesso in gol subiti che in molte occasioni a fine gara consegnano la vittoria agli antagonisti del Toro. Questo non è giocare a calcio. Questo è inaccettabile.
I playoff sono sempre più lontani e qualunque rimedio si possa adottare, già da questa sera, potrebbe risultare tardivo. La stagione, qualunque conclusione avrà, sarà da considerarsi fallimentare persino se alla fine fortunosamente e non per propri meriti, ma per demeriti altrui, si riuscisse ad andare in serie A. Fallimentare perché la rosa dei giocatori sarebbe per l’ennesima volta da cambiare praticamente in toto: questi calciatori non sono da Toro. In A finirebbero per essere matematicamente retrocessi a fine girone d’andata e in B hanno già fatto vedere di non essere capaci. Non c’è altro da dire, il campo ha già emesso la sua sentenza.