.

ESCLUSIVA - Rizzitelli: "Senza Belotti è B sicura. Sirigu? Ha uno sguardo diverso"

di Emanuele Pastorella

Da una parte una delle squadre più in forma del campionato, dall’altra una formazione che da luglio ad oggi ha vinto soltanto tre partite su 20: Roma e Torino vivono momenti diametralmente opposti. “I granata mi preoccupano molto, ai giallorossi bisogna soltanto fare i complimenti” la presentazione della sfida di Ruggiero Rizzitelli. Il doppio ex gioca in anticipo la gara fissata alle 20.45 di giovedì allo stadio Olimpico.

Rizzitelli, quanto la preoccupa il Toro?
“Come tutti i tifosi, 10. Si è infilato in un tunnel dentro al quale non si vede la luce, i risultati parlano chiaro e la situazione è molto delicata. La squadra ha perso tutto: fiducia, autostima, serenità, bisogna praticamente ricostruire da zero e ripartire”.

Come se ne esce?
“Resettando, ma soprattutto cambiando mentalità. La squadra c’è, su questo non si discute, ma i giocatori devono rendersi conto che bisogna scendere in campo per la salvezza: alcuni di loro sono abituati ad altri palcoscenici, ora serve quella cattiveria e quella grinta per conquistare punti per non retrocedere. Non è un processo semplice, ma è l’unica via d’uscita”.

E Giampaolo?
“Nel calcio è l’allenatore a pagare, è sempre stato così. Anche lui in questo momento deve capire che i ragazzi hanno bisogno di un altro modo di giocare, magari più brutto da vedere ma con quella “ignoranza” per far punti. Certamente il calendario non lo aiuta: con Roma e Napoli parti nettamente sfavorito, e anche contro il Bologna è una partita molto complicata”.

Belotti ha fatto cento gol in granata: è l’unico a salvarsi in questa stagione disastrosa.
“Immagino quanto sarà arrabbiato: eravamo abituati a vedere i giocatori esultare con la corona o con magliette speciali per questo traguardo fantastico, invece lui ha dovuto sopportare un’altra sconfitta. E’ normale che inizi a sentire le vocine di chi gli dice “oh, ma che stai a fare ancora lì?”, ma io spero che mantenga quella voglia e quella grinta da dare al Toro. Il mio timore è che a gennaio possa arrivare qualcuno con tantissimi milioni e portarlo via: a quel punto, sarebbe serie B sicura. Non solo perché mancherebbe lui, ma perché tutti i compagni perderebbero l’unico punto di riferimento che hanno”.

A proposito dei compagni, chi l’ha delusa di più?
“Se il Toro sta crollando a picco, è inevitabile che siano tanti i giocatori che non stanno rendendo secondo le aspettative. Se devo sceglierne uno, dico Sirigu: a volte ci ha messo del suo, ma è altro che mi preoccupa”.

Cosa?
“Noto il suo sguardo, il suo atteggiamento, il suo modo di porsi: non è quello che lo ha sempre contraddistinto. Vedo un ragazzo spento e quasi rassegnato, completamente diverso rispetto a qualche mese fa. Certamente il fatto di subire sempre gol, alcuni imparabili e all’incrocio, non aiuta”.

Cosa si aspetta dal mercato di gennaio?
“E’ da quelli che già ci sono che bisogna pretendere altro: uno o due acquisti non cambiano una squadra, perché in questa situazione non renderebbero nemmeno loro. Non sono i pochi innesti a trascinare gli altri, ma il contrario: devono essere gli otto o nove a trascinare gli eventuali nuovi arrivati”.


Altre notizie
PUBBLICITÀ