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ESCLUSIVA TG – Benedicenti: “Dal Torino mi aspetto una reazione. Il credo di ToroMio è la partecipazione attiva e l’azionariato popolare dei tifosi”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Fabrizio Benedicenti

Fabrizio Benedicenti è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Con Benedicenti, uno dei soci fondatori e membro del consiglio direttivo  dell’Associazione ToroMio e fa anche parte consiglio direttivo dell'Unione Club Granata in qualità di rappresentante di ToroMio, abbiamo parlato dell’attuale situazione del Torino, dell’azionariato popolare nel calcio e delle iniziative dell’Associazione.
Il Torino ha perso giocando male con la Juventus e arriva da un brutto periodo con sei sconfitte nelle ultime sette partite, che diventano sette nelle ultime otto se si include anche la Coppa Italia. Lei che idea si è fatto della squadra granata e dei problemi che ha?
“Le considerazioni devono essere sempre equilibrate, quindi come non mi sono illuso quando abbiamo passato quella magnifica settimana da primi in classifica in solitaria, non mi abbatto in questo momento. Bisogna considerare che il Torino è una squadra che non ha ambizioni di alta classifica, non dovrebbe avere problemi di retrocessione, tutti gli scongiuri sono leciti, e quindi bisogna avere un giudizio, come dicevo, equilibrato. Sicuramente non è un periodo positivo, ma diciamo che fa da contraltare a quello che è stato forse un periodo fin troppo positivo nella prima parte di campionato. Poi alcune situazioni come gli infortuni non hanno aiutato, però il valore della squadra è questo”.
I tifosi si dividono fra delusi, arrabbiati e rassegnati, lei in quale di queste categorie si colloca oppure si mette in un'altra?
“Io mi considero in un'altra categoria facendo parte dell'Associazione ToroMio. Il nostro pensiero è quello di essere tifosi attivi e quindi di fare qualcosa di concreto per il Torino, per la squadra per cui tifiamo e in questo mi sento quasi un privilegiato. Naturalmente tutte le delusioni che ci porta la squadra in questo momento non mi possono lasciare indifferente, però più che rassegnato sono un tifoso consapevole delle situazioni che esistono, delle possibilità che abbiamo e, soprattutto, mi batto per poter in qualche modo favorire o essere attore attivo della storia della squadra per cui faccio tifo. Il campo alla fine è un risultato di tutto quello che l'ambiente intorno al Toro”.
A proposito di tifosi attivi, alcuni di loro stanno organizzando “La Marcia della speranza del popolo granata” per domenica 24, alla ripresa del campionato dopo la sosta per le Nazionali prima della partita con il Monza, voi di ToroMio parteciperete oppure no? Qual è la vostra posizione?
“ToroMio è sempre attento a tutte le iniziative, non solo queste che hanno più risonanza, ma anche tutte le attività che organizzano i Toro Club o le varie realtà granata, quindi anche questa la valutiamo visto che siamo un'associazione che fa della partecipazione, della democrazia e delle scelte condivise il suo credo. Abbiamo organizzato proprio per questo giovedì una riunione straordinaria nella quale discuteremo la partecipazione attiva o meno a questa iniziativa. Tutte le iniziative, sia questa sia altre, vedono comunque la partecipazione di membri e soci di ToroMio in qualità o di singoli tifosi oppure in rappresentanza dell'Associazione”.
Lei da singolo tifoso, visto che la decisione per quel che riguarda l'Associazione verrà presa nei prossimi giorni, che posizione ha in merito?
“Personalmente non ritengo così positive queste iniziative, non le giudico molto utili. Sicuramente la Marcia è una presa di posizione forte che nasce proprio dalla pancia di ogni singolo tifoso. Tornando a quella che era la mia prima considerazione, l'equilibrio non dovrebbe mai mancare e quindi qualunque iniziativa dovrebbe essere non fatta di pancia, ma in maniera più ragionata. La marcia è di certo un'iniziativa lodevole per chi vuole manifestare le proprie intenzioni, io personalmente non credo che aderirò poi sarà il direttivo di ToroMio a decidere se l'Associazione parteciperà in modo attivo oppure se lascerà la decisione ai singoli soci. Ripeto, personalmente e non a nome di ToroMio, sarei più incline a trovare altre forme sia di protesta sia di partecipazione alla vita del Torino”.
Qualche tempo fa ToroMio e il Comitato Noif hanno presentato in Parlamento una proposta di legge sulla partecipazione popolare nello sport che è passata alla Camera, dopo che nei lavori preparatori era stata modificata dal Governo, e adesso è calendarizzata in Senato, ma a che punto è l’iter?
“Come hai detto giustamente, è stata una proposta di legge scritta all'interno di ToroMio e del Noif, “Nelle origini il futuro”, che ha avuto l'appoggio sia di Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera per la Lega quindi rappresentante della maggioranza, sia di Mauro Berruto, responsabile dello sport del PD partito facente parte della minoranza, e la nostra proposta di legge è passata alla Camera senza nessun voto contrario. Adesso è calendarizzata al Senato dove si vocifera che sia già stata un po' boicottata da Claudio Lotito e Adriano Galliani che sono stati eletti al Senato e fanno parte di quell'élite di persone che governano il calcio e che non vogliono i tifosi all'interno delle società. Questo è sicuramente un ostacolo, però visto che abbiamo l'appoggio sia della maggioranza sia dell'opposizione, vedremo cosa riusciranno a inventarsi per affossare una legge che in realtà trova il gradimento di tutte le parti politiche”.
Quali sono le prossime iniziative, a breve e medio termine, di ToroMio?
“Le iniziative di ToroMio sono quelle che stiamo portando avanti dalla fondazione dell’Associazione: il nostro focus principale è l'azionariato popolare quindi informare i tifosi di tutte le iniziative che abbiamo fatto, dell'avanzamento dell'iter legislativo e di tutte le possibilità che quest’idea potrebbe portare nel mondo del calcio. Per fare questo abbiamo tutta una serie di iniziative collaterali che sono rivolte principalmente alla cultura granata e in tal senso abbiamo realizzato la “Biblioteca Granata” che ha censito più di 400 libri a tema Toro e nella nostra sede, che si trova di fronte allo Stadio Filadelfia, abbiamo più di 280 libri, presenti fisicamente che si possono consultare. Abbiamo istituito il “Premio Gian Carlo Bonetto” per ricordare la figura di Giancarlo Bonetto che è stato per 20 anni il presidente del Circo Soci del Torino ed è anche stato il primo presidente della Fondazione Filadelfia. Gian Carlo è stato per tantissimi anni una figura di riferimento all’interno della tifoseria granata. Ogni anno il Premio non viene conferito a un calciatore, a un allenatore e neppure a un dirigente, a nessuno che sia un tesserato o uno stipendiato del Torino, ma è conferito a un tifoso proprio perché si vuole premiare la passione genuina dei tifosi che si adoperano a titolo gratuito per il Toro. Poi organizziamo convegni nelle università dove possiamo dare un nostro contributo. Abbiamo anche tutta una serie di altre iniziative fra le quali anche incontri con rappresentanti del Torino FC e organizziamo corsi di sostegno agli studi con ripetizioni per i ragazzi delle giovanili del Toro e oltre ad aiutarli nello studio cerchiamo di fargli capire in che società calcistica si trovano: un unicum al mondo. Infine fra le nostre iniziative collaterali ci adoperiamo per portare il messaggio di ToroMio a tutti i Club granata e ci organizziamo per mandare sempre un nostro rappresentante alle cene dei Club in modo da diffondere il nostro progetto e far conoscere il messaggio che dovrebbe veramente essere un’idea abbracciata da tutti i tifosi del Toro”.
Tornando alle questioni di campo, alla ripresa del campionato il Torino affronterà in casa due partite, la prima con il Monza e la seconda con il Napoli, e successivamente due in trasferta, con Genoa e Empoli. Quattro gare che a questo punto, dopo che la metà di quelle già giocate sono state perse, diventano particolarmente importanti. Cosa si aspetta dal Torino alla ripresa?
“Mi aspetterei, il condizionale è d'obbligo, una reazione che non sia il modo con il quale la squadra è scesa in campo nel derby e neppure quello visto col Como, quando abbiamo sì vinto, ma con una prestazione assolutamente insufficiente. E non può essere neanche vedere una squadra timorosa e senza carattere come è accaduto nelle ultime partite. Purtroppo i giocatori hanno paura, li vedo molto confusi e quando scendono in campo non sanno cosa fare della palla. Non so se non hanno ancora acquisito i movimenti che richiede il nuovo allenatore, però trovo che ci sia poco amalgama, poco gioco di squadra, anche i nuovi giocatori fanno passaggi orizzontali se non al portiere e quindi seppur negli ultimi anni siano cambiati gli interpreti i risultati sono sempre gli stessi. Mi piacerebbe veramente che giocassero senza paura, senza aver nulla da dimostrare o da difendere, perché stanno facendo veramente un bel mestiere e devono farlo senza nessun timore. Mi piacerebbe anche che i tifosi smettessero qualunque tipo di protesta, perché, secondo me, quello che si vede in campo da parte della squadra è anche il risultato delle proteste che vanno avanti da troppo tempo”.