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ESCLUSIVA TG – Maspero: “Al Torino serve una rosa con 22 giocatori titolari per competere su tre fronti”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Riccardo Maspero

Riccardo Maspero è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Maspero ha indossato la maglia granata dal 2000 al 2003, attualmente allena la Giana Erminio. Con lui abbiamo parlato dell’avvio di stagione del Torino e del mercato, a Maspero sarebbe piaciuto avere dal Torino il giovane Lucca.

Che cosa pensa del Torino che ha iniziato bene il cammino in Europa, anche se ciò che conta è arrivare alla fase a gironi?

"Il Torino in Europa ha iniziato nel miglior modo possibile facendo bene e dimostrando di essere una squadra solida e compatta, però, il cammino deve effettivamente proseguire alla fase a gironi e non concludersi prima. Adesso ci sarà il ritorno con lo Shakhtyor Soligorsk che sarà una formalità, ma poi ci sarà da superare il Wolverhampton per chiudere il cerchio nel miglior modo possibile. Dopo bisognerà intervenire sul mercato per completare un organico che già di per sé è importante, ma serviranno acquisti giusti per la fase a gironi, il campionato e più avanti la Coppa Italia perché disputare una competizione europea vuole dire giocare più partite e di conseguenza bisogna avere una rosa più ampia”.

Alla luce di ciò che ha fatto l'anno scorso il Torino come deve essere migliorata la rosa per essere competitiva su tre fronti?

“Serve una rosa con 22 titolari, quindi, ci devono essere 22 giocatori di spessore, di livello in modo da essere competitivi su tutti i fronti anche perché sarebbe un peccato andare alla fase a gironi in Europa e fare poi un campionato non all'altezza. Una volta che il Torino è arrivato in classifica ad una posizione di tutto rispetto la deve mantenere dando continuità al progetto che sta portando avanti Cairo".

Magari un uomo per la fascia?

"Sicuramente serve un giocatore per ogni reparto, anche perché io credo che una sana competizione faccia sempre comodo è sempre importante".

Zaza sembra rinato e l'intesa con Belotti finalmente pare sbocciata.

"Zazza mi è sempre piaciuto come attaccante perché ha caratteristiche importanti e sicuramente è un giocatore che si adatta con tutti gli altri attaccanti, quindi, non è un problema per lui trovare l'intesa con Belotti. Aveva solo bisogno di ritrovarsi e ritrovare fiducia e magari anche trovare qualche stimolo giusto. Stimolo che ha ritrovato e speriamo continuità alle sue prestazioni".

Un parco attaccanti con Belotti, Zaza, Falque, quando rientrerà dall'infortunio così come Edera, Berenguer e i giovani Millico e Rauti può bastare?

"Un altro di spessore non guasterebbe".

Il Verdi tanto chiacchierato può essere l'attaccante giusto oppure meglio de Paul?

"Entrambi sono più mezze punte che punte, mentre per il Torino io vedrai di più un'altra punta importante perché se si vuole vincere sia il giovedì sia la domenica bisogna avere attaccanti di razza sia per l'Europa sia per il campionato. Non ci sono dubbi che de Paul e Verdi siano due giocatori importanti e forti, però, un'altra punta serve".

In difesa con Lyanco che spesso è infortunato e Djidji che non è ancora rientrato dall'operazione al menisco del 26 aprile bastano Izzo, Nkoulou, Bremer, Bonifazi e Singo?

"Vale lo stesso discorso che per gli altri reparti, ci sono da fare tante partite e si sa che gli infortuni nel calcio sono dietro l'angolo e anche qualche turno di riposo deve essere dato nell'arco di una stagione così impegnativa e di conseguenza se si vuole essere all'altezza bisogna avere giocatori di spessore. I giovani possono essere anche molto interessanti, ma servono delle conferme prima di avere la certezza di poter contare sempre su di loro. Quando si rientra in un certo standard bisogna avere tante certezze e non delle scommesse. I ragazzi al Torino sicuramente potranno dare tanto, ma adesso, come ho detto, servono certezze e le certezze sono quei giocatori che hanno importante esperienza a livello europeo”.

Cambiando argomento e parlando di lei, quest'anno con la Giana Erminio che prospettive avete?

"E' una società sana, è una società modello. Lavoriamo sui giovani e sicuramente il primo obiettivo è la salvezza cercando di valorizzare il più possibile i giovani che ho a disposizione come Piccoli un '97 che era al Torino e che abbiamo riscattato quest'anno. Speravo dal Torino in un regalo con Lucca, ma non me l'hanno dato perché hanno preferito tenerlo per la Primavera. È un giovane sicuramente di prospettiva al quale forse avrebbe forse fatto meglio disputare un campionato più importante di quello della Primavera, ma le scelte sono sempre da rispettare poiché ognuno porta avanti il proprio progetto tecnico. Mi dispiace perché è un giocatore di valore, di spessore”.


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