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Falque: “Parlare d’Europa oggi è troppo presto, ma abbiamo le qualità per arrivarci”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

L’attaccante del Torino, Iago Falque Silva, ha parlato in conferenza stampa. Ecco che cosa ha detto:

Per evitare i tanti gol dello scorso anno è cambiato il vostro modo di giocare, come?

“Alle volte magari si fa un po’ più di fatica ad arrivare in porta, però, bisogna giocare un po’ più arretrati e si tocca un po’ più la palla e si partecipa maggiormente alla manovra. Alla fine è anche più bello”.  

Ieri in amichevole con il Renate avete avuto la tendenza ad accentrarvi trovandovi più vicini a Ljajic. E’ una mossa per non dare punti di riferimento agli avversari?

“Sì, ma dipende anche dalla partita. Ieri il Renate era molto chiuso e allora ci siamo voluti anche un po’ divertire, ma con le squadre più forti sarà diverso e vedremo anche come giocheranno i nostri avversari. Staremo attenti perché con tanti nella parte centrale si rischia di fare fatica. Il mister ci ha sempre concesso la libertà a noi trequartisti (lui, Ljajic e Boyè, ndr) di muoverci dove stiamo più comodi”.

E’ un’impressione o il tridente offensivo dell’anno scorso si adattava meglio alle sue caratteristiche?

“No, mi trovo bene anche adesso. Magari il 4-2-3-1 mi richiede maggiore sforzo difensivo rispetto al 4-3-3 perché si era più coperti con tre uomini a centrocampo, però, sia con un sistema di gioco sia con l’altro non penso che per me sia peggiore, ognuno ha vantaggi e svantaggi. Personalmente non mi condiziona negativamente”.

E’ un anno che è al Torino, che bilancio può fare? Conferma di aver trovato la sua dimensione?

“Sì, e’ stato un anno molto positivo, anche personalmente è stata una bella stagione con alti e bassi, ma è normale. Il mio primo anno al Torino è stato molto positivo e spero che questo sia a ancora migliore per la squadra e per me”.

Qual è il suo obiettivo personale per la stagione?

“Penso che i numeri degli assist e dei gol dello scorso campionato siano già sta importanti, magari più che migliorare i numeri vorrei riuscire ad avere più peso nel gioco partecipando di più della manovra ed effettivamente con il nuovo sistema di gioco riesco di più a partecipare alla manovra”.

Inviterà sua mamma a vederla giocare come aveva già fatto l’anno scorso?

“Mia mamma arriverà per la prima di campionato e verrà a Torino quando avrà giorni di vacanza per almeno quindici giorni”.

Davanti ci sono Juventus, Napoli, Roma e le due milanesi poi c’è il Toro per l’Europa?

“Vediamo, ma non è scontato che ci siano queste squadre davanti a noi. Dobbiamo pensare a noi stessi poiché penso che abbiamo le qualità per fare molto bene, sicuramente per migliorarci rispetto all’anno scorso. Se andiamo a vedere i piccoli dettagli l’anno scorso abbiamo avuto, secondo me, un po’ di sfortuna. Con un po’ più di fortuna e un anno in più alle spalle e una struttura della squadra migliore potremmo quest’anno fare belle cose, ma sempre con calma e un passo alla volta e non pensando che con due vittorie siamo i più forti o che con sue sconfitte sia tutto finito”.

Con lei, Ljajic, Berenguer e Belotti l’attacco del Torino è da favola.

“Sì, ma c’è anche Boyè e alti giocatori che arriveranno. Abbiamo un bell’attacco e una buona squadra formata da un mix di giocatori più esperti e giovani forti. Penso proprio che siamo una squadra che possa far divertire i suoi tifosi divertendoci anche noi”.

Piquè ha twittato a Neymar di non andare via, farebbe lo stesso con Belotti?

“Succederebbe un bel casino se facessi lo stesso con il “Gallo” (ride, ndr), ma non c’è bisogno che lo faccia perché Belotti è qui con noi e rimarrà. Non so perché Piquè abbia scritto quel twitt, non sono nello spogliatoio del Barcellona”.

Se non arriverete sesti o settimi sarà un fallimento?

“Secondo me abbiamo le qualità per giocarcela con tutti gli altri, ma dire che se non andiamo in Europa sarà un fallimento è eccessivo perché il piazzamento dipenderà da tante cose. Bisognerà fare tanti punti e lavorare molto. Ci proveremo fino alla fine, siamo fiduciosi di poter arrivare fino all’ultimo per giocarci questi posti ed è ciò che vogliamo tutti. Non è ancora iniziato il campionato e preferisco parlare di partita in partita solo così poi arriverà il successo. Parlare d’Europa oggi è troppo presto, ma abbiamo le qualità per arrivarci”.

Come vive Belotti lo spogliatoio? Gli suggerite qualche cosa in questo periodo che ci sono tante voci di mercato intorno a lui?

“Questi sono discorsi complicati, si tratta di una cosa è personale e non gli chiedo se resta o se andrà via, è una decisione che prenderà con la sua famiglia, il suo procuratore e con se stesso. Ma se mi si chiede come va rispondo che è contento, tranquillo e ha sempre la stessa voglia di allenarsi. Io no ho una valutazione di 100 milioni e non capisco come possa trovarsi poiché da tutte le parti si parla di lui. Secondo me sta gestendo la cosa molto bene e gli va attribuito merito per questo. Come squadra siamo contentissimi di averlo con noi”.

A giugno ci sarà il Mondiale, spera di andarci?

“E’ difficile, lo scorso anno ho fatto bene e non penso che tanti esterni spagnoli abbiano ottenuto i miei stessi numeri solo Callejon, ma anche lui non è stato convocato in Nazionale. Ci sono tanti giocatori forti che da anni sono in Nazionale e che hanno vinto molto. Io posso solo continuare a fare bene arrivando a segnare quindici-venti gol, ma è difficile poter essere convocato per il Mondiale. Non ho avuto segnali dalla federazione, so che il commissario tecnico è venuto a vedere qualche partita, ma non ho parlato con lui”.

Il 2 settembre ci sarà Spagna-Italia, come la vede?

“L’Italia è sempre molto competitiva, ma la Spagna ultimamente è un po’ più avanti avendo vinto di più e ha più qualità, ma sono spagnolo e spero che vinciamo noi. Sarà una gara combattuta, come accade sempre quando s’incontrano queste due Nazionali e com’è avvenuto fra le under 21. A noi basta il pareggio, mentre per l’Italia è più difficile”.

Si ha l’impressione che proseguire con una squadra con pochi cambiamenti a differenza di quello che stanno facendo tante altre squadre sarà un’arma in più per il Torino. E’ d’accordo?
“Cambiare 15 giocatori ogni anno non è un modo di fare squadra. Aggiungere qualche giocatore va bene, ma senza esagerare. In Italia, in Spagna e un po’ da tutte le parti il mercato piace ai tifosi, ma secondo me, il modo per ottenere risultati è forzandosi nei ruoli dove si è più deboli mantenendo, però, la struttura di base per almeno due-tre anni”.

Sotto quali aspetti il Torino è più debole?

“Non lo so, adesso siamo bene coperti e se andrà via qualcuno un altro arriverà. Non è mio compito parlare di mercato, spetta al direttore sportivo e all’allenatore trattare queste cose”.

E’ importante che non arrivino altri esterni.

“Non ci sono dubbi (ride, ndr)”.

Lo scorso anno ha giocato in diversi ruoli e oltre al nuovo modulo potrebbero essercene degli altri. Giocando con due punte per voi esterni cambia la situazione e o arretrate oppure qualcuno deve accomodarsi in panchina. Come vede la stagione alla luce di tutto ciò?

“La vedo bene, ci stiamo allenando con il 4-2-3-1 e siamo a disposizione del mister e della squadra. Se il mister deciderà di cambiare noi ci adatteremo e se capiterà andremo in panchina non c’è altro da fare. L’anno scorso quando il mister ha cambiato passando dal 4-3-3 al 4-3-1-2 ho giocato a centrocampo, mentre prima da esterno come adesso. Mihajlovic mi ha fatto sempre giocare perché avevo fatto bene e spero che quest’anno mi accordi la stessa fiducia e dimostrare in campo di meritarla. Se cambieremo modulo ci adatteremo”.  

Fra venti anni quando sarà un allenatore che modulo utilizzerà?
“Non lo so, ma dopo tanti anni fuori casa me ne starò tranquillo e non penso che farò l’allenatore”.

La Spagna e l’Inghilterra in questo momento sono la patria del calcio, ma come vedono l’ingresso dei cinesi e di tanti soldi in Italia? Il campionato italiano con tutti questi investimenti diventerà il più bello del mondo?

“Speriamo, noi che siamo in Italia speriamo che il campionato si rafforzi sempre più perché maggiore è il valore che ha il campionato e più aumenta anche il valore di giocatori, è meglio per tutti. Il mercato è impazzito e si parla di 80-90 milioni di euro come se fosse normale. Sarà uno spettacolo il campionato con il Milan e l’Inter che hanno preso tanti giocatori forti e sarà ancora più bello giocarlo”.

Ha detto che aveva l’ossessione di giocare in una big, si vede nel Torino a lungo?

“Sono stato interpretato male, non avevo l’ossessione di cambiare e di giocare in Champions. Il Toro è una squadra importate in Italia, ho già giocato in altre realtà prima e qui sto bene e non ho l’ossessione di giocare in Champions perché già sono in una squadra importante”.

Le è mai capitato di fare il trequartista centrale?

 “Sì, l’ho fatto qualche volta nel Genoa e posso farlo ancora, se si gioca a centrocampo si può agire anche da trequartista. Abbiamo Ljajic e Gustafson che ricoprono questo ruolo, ma il mio pregio è che posso adattarmi a giocare in più di un ruolo e questo mi aiuta. Il mister può anche a partita in corso cambiarmi di ruolo, come ha fatto a Cagliari l’anno scorso e abbiamo vinto, e per me questo non è un problema”.

Chi sarà il rigorista? Belotti?                                      

“Sì, Belotti è il rigorista. Il mister ha messo il foglio con il primo di chi deve battere il rigore ed è il suo e noi rispettiamo quello che dice Mihajlovic. Se lui non dovesse essere in campo decidiamo chi è il secondo, ma lo decide il mister. Questo vale anche per le punizioni. Speriamo che Belotti faccia tantissimi gol, così anche lui è sereno e concentrato. L’episodio di Empoli dello scorso anno è stato brutto (c’era stato un diverbio fra lui e Belotti per chi doveva calciare il rigore, ndr), ma era stato subito chiarito tutto la mattina dopo, come si fa tra persone normali. Abbiamo un buon rapporto anche se era stato detto che c’erano attriti fra di noi”.

Come vede Berenguer?

“E’ arrivato da pochissimo, soprattutto con la lingua gli do una mano per capire quali esercizi e come li deve fare. Siamo in tanti che parliamo spagnolo, c’è anche Raimondi (collaboratore tecnico, ndr) e l’inserimento per lui sarà molto semplice”.