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Filadelfia: finalmente a Casa! Il Toro ha il suo quartier generale

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

Il cuore batte forte, si prova un turbinio di emozioni e saranno ancora di più quando con i propri piedi si varcherà la soglia del nuovo Fila e finalmente si sarà tornati a Casa. Con pudore si prova a descrivere che cosa sta accadendo perché quando in gioco ci sono profondi sentimenti si deve avere un approccio rispettoso, anche in un momento di festa com’è l’inaugurazione del nuovo impianto sportivo che è stato costruito dove un tempo si ergeva il Filadelfia, lo stadio che vide nascere, crescere e diventare leggenda il Grande Torino. Per anni è stato una sorta di tempio per tifosi, giocatori, allenatori, dirigenti del Torino e chi non apparteneva al popolo granata quando vi entrava percepiva che si trovava in un luogo particolare, in un luogo che incarnava la Storia di chi era fra coloro che il Toro lo avevano dentro.

Dal tre dicembre 1906, anno di fondazione del Torino, la vita del club e del suo popolo non è mai stata facile, gioie e grandi dolori hanno sempre accompagnato i granata e quasi non stupisce che lo stadio Filadelfia abbia subito tante traversie fino alla nefandezza della sua demolizione. Qualcuno ci ha sempre creduto che sarebbe stato ricostruito, altri no e tanti se lo auguravano e poi con il tempo avevano perso le speranze, ma oggi tutto è cambiato e si è arrivati al fatidico giorno dopo settemiladuecentocinquanta giorni in cui si può affermare: c’è un nuovo Fila. Sul far della sera saranno scoperti i pennoni della Memoria e la targa in ricordo di Don Aldo Rabino. L’inaugurazione vera e propria il giovedì 25 con la benedizione e il taglio del nastro del ricostruito Stadio Filadelfia. In questa giornata dalle ore 10 alle ore 20 i tifosi e tutti coloro che vorranno vedere il nuovo Fila potranno farlo. Il campo sarà inaugurato sabato 27 nel pomeriggio con un quadrangolare, “1° Memorial Don Aldo Rabino”, con fischio d’inizio alle ore 15 al quale parteciperanno le squadre di esordienti classe 2004 di Torino, Pro Vercelli, Alessandria e Novara.

I tempi sono cambiati e non si può pensare che si ricreerà quell’atmosfera familiare tra tifosi, giocatori, allenatori e dirigenti. Il mondo moderno è più distaccato e asettico, ma riavere il proprio quartier generale non può che far bene a tutti. Non sarà automatico che giocatori e allenatori incamereranno l’essenza del Toro, ma sarà più facile per loro comprendere che cosa vuol dire indossare la maglia granata perché avranno un luogo d’appartenenza, nel quale vivere e riconoscersi. Ben rinato Fila.