Filippo Corsini: "Il Torino si candida per la A diretta"
Fonte: Tuttomercatoweb.com
Abbiamo intervistato in esclusiva Filippo Corsini, giornalista di Radio 1 Rai e conduttore della trasmissione “Tutto il calcio minuto per minuto – Serie B”. La classifica sta prendendo una fisionomia più precisa. Torino, Pescara, Sassuolo, Reggina e Padova sono le squadre che dovrebbero lottare per la A. La Sampdoria ha il tempo per rialzare la testa. I tre pareggi nelle ultime gare del Torino hanno comunque lasciato la squadra di Ventura a più tre sulle dirette inseguitrici. Spesso i bomber non giocano nelle squadre che vincono il campionato. Le penalizzazioni condizionano la classifica, ma anche per l’Ascoli c’è ancora la speranza di poter risalire la china.
Sassuolo-Padova, Verona-Reggina e poi i match Torino-Livorno, Vicenza-Pescara, e Sampdoria-Modena potrebbero meglio delineare i valori stabilendo una gerarchia più precisa per quel che riguarda la parte alta della classifica?
“Sì, più o meno la classifica sta prendendo una fisionomia abbastanza definitiva e si possono individuare, salvo clamorose sorprese, le squadre che dovrebbero giocarsi la promozione in serie A. Fra Torino, Pescara e Sassuolo c’è la squadra che potrebbe andare direttamente in A e i granata che da tempo stanno guidando la classifica, anche per blasone, sembrano quelli più indicati per riuscirci. Il Pescara di Zeman è la rivelazione della stagione e poi c’è il Sassuolo che sta facendo bene, aggiungendo anche Reggina e Padova si forma un quintetto di squadre che proveranno ad andare in A. Ma quest’anno non è ancora saltata fuori la squadra sorpresa, che di solito a questo punto del torneo si è palesata e probabilmente non ci sarà in questo campionato. Mi aspetto che la Sampdoria rialzi la testa anche a seguito del cambio di allenatore; a tal proposito si deve ancora giocare la diciassettesima giornata e sono già nove gli allenatori esonerati (Varese prima Carbone dall’ottava giornata Maran, Empoli Aglietti, dall’ottava Pillon e dalla diciassettesima Carboni, Vicenza Baldini dalla nona Cagni, Gubbio Pecchia dalla undicesima Simoni, Grosseto Ugolotti dalla tredicesima Giannini, Ascoli Castori dalla quattordicesima Silva, Sampdoria Atzori dalla sedicesima Iachini, Modena Bergodi dalla sedicesima Cuttone, ndr), un’enormità”.
I pareggi del Torino nelle ultime tre gare possono far pensare che i granata stiano vivendo un periodo di flessione?
“La flessione fisiologica ce l’hanno tutte le squadre soprattutto alla luce del fatto che il campionato di B è un torneo estremamente massacrante. Se però si considera che i granata nonostante il rallentamento nelle ultime tre giornate (Sassuolo-Torino 0-0, Torino-Bari 1-1, Crotone-Torino 0-0, ndr) sono ancora in testa e soprattutto hanno tre punti in più delle seconde questo è un segnale decisamente incoraggiante per la squadra di Ventura”.
Tavano dell’Empoli guida la classifica marcatori con undici reti, ma i suoi gol non sembrano servire molto alla squadra che staziona negli ultimi posti della classifica, quasi lo stesso discorso vale anche per Abbruscato del Vicenza. Squadre deboli perché costruite attorno ad un unico giocatore di valore o bomber che rimangono in certe piazze perché sottovalutati da club più ambiziosi?
“Un po’ tutte e due le cose. Di solito anche in serie A chi vince la classifica marcatori non appartiene a una squadra titolatissima che poi alla fine vince lo scudetto, o in caso di serie B viene promossa. Questo è un po’ nella storia del calcio italiano: sono bomber di razza che sono nati per segnare, magari spariscono per due o tre stagioni per svariati motivi che gli impediscono di vivere il loro momento d’oro e poi ritornano, ma hanno sempre il gol nel sangue che è la loro specialità preminente e i loro valori vengono fuori. Alcuni di questi attaccanti giocano in squadre che sono costruite per mettere in risalto le loro qualità tecniche e si affidano a loro proprio perché non hanno altri grandi solisti e quindi questi calciatori riescono ad eccellere”.
Dando uno sguardo alla parte bassa della classifica si nota che quattro squadre hanno subito delle penalizzazioni (Ascoli -10, Juve Stabia -4, Bari – 2 e Crotone -1). Quanto queste penalizzazioni influiscono sull’andamento del campionato?
“Influiscono tantissimo e basta prendere il caso dell’Ascoli per rendersene conto. Tra l’altro l’Ascoli è una di quelle realtà dove il cambio di allenatore è servito, infatti dalla quattordicesima giornata da quando è arrivato Silva ha perso la prima gara in casa con il Cittadella, poi però ha infilato due vittorie consecutive in trasferta a Brescia e a Livorno e adesso si è portato a quota cinque. Se non avesse avuto il macigno di dieci punti di penalizzazione, che sono quasi insostenibili, avrebbe quindici punti e probabilmente se non riuscirà a dare un seguito positivo a questa mini serie di vittorie non riuscirà a rimanere in B, ma se accadrà saprà esattamente dove individuare la maggior parte delle cause di questa annata disgraziata. Però il tempo è dalla parte dei marchigiani, mancano ancora tantissime partite e può ancora succedere di tutto e l’Ascoli, malgrado la penalizzazione, può dire la sua e non è ancora spacciato anche se ci sono undici punti di distacco dalla penultima”.