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Focus Mercato, Belotti rimane un rebus. Ma possiamo scommettere sulla sua permanenza

di Marina Beccuti

Il bomber per antonomasia del Toro degli ultimi dieci anni, Andrea Belotti, nato a Calcinate nel bergamasco, il 20 dicembre del '93, rimane sempre il fiore all'occhiello di questo Toro. La grande scommessa vinta dall'accoppiata Urbano Cairo e Gianluca Petrachi. Arrivato al Torino dal Palermo nel 2015 si può considerare il giocatore più rappresentativo degli ultimi cinque anni, che hanno coinciso anche con il periodo migliore del Toro, che è andato nelle coppe europee due volte. Il momento migliore, quello con maggiore propensione al gol, è stato quando ha avuto al fianco un certo Ciro Immobile, peccato che la coppia non sia rimasta più tempo insieme.

In granata conta 175 presenze e 85 gol complessivi, tra campionato e coppe varie. E' il decimo marcatore di tutti i tempi della storia granata. 

Il suo contratto scadrà il 30 giugno 2022, valido dall'ultimo rinnovo, datato il 4 dicembre 2016, ma presto dovrebbe tornare a parlare di prolungamento con Cairo, che non ha nessuna intenzione di cederlo, nonostante che a giugno qualche squadra tornerà a farsi vivo. Nonostante l'ultimo periodo non sia stato tra i più produttivi per il bomber bergamasco, vale sempre la clausola rescissoria di cento milioni per il mercato estero.

Belotti guadagna 1,7 milioni l'anno, e ha una media voto attuale di 6,23.

La sua percentuale di rimanere al Toro possiamo considerarla al 50 per cento. Se Cairo deciderà di rifare una squadra più giovane il gallo potrebbe essere al centro della cosiddetta rinascita, anche perchè i soldi per fare altri affari potrebbero derivare da altre cessioni importanti, come Izzo per esempio. Ma se dovesse arrivare la cosiddetta proposta indecente allora le cose potrebbero cambiare. Al momento ci sarebbero Napoli e Milan in pressing su di lui. Ma tutto sarà da verificare a fine campionato, quando e come finirà.


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