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Fontana: "Il Toro non patirà la sconfitta di Brescia"

di Marina Beccuti

Alberto Jimmy Fontana, in esclusiva per TorinoGranata, dopo sette anni di Toro, passando dal fallimento alla rinascita della maglia granata, ha deciso di dire basta a fare il terzo portiere, soprattutto in B, accettando la proposta del Novara, una società in crescita, che ha un progetto importante.


Qual è il segreto del Novara che sta dominando il Girone A della Lega Pro?
“Intanto c’è un grande progetto che parte dal centro sportivo di Novarello. Il nostro presidente Massimo De Salvo, imprenditore brianzolo nel ramo sanitario (possiede varie cliniche, ndr) prima ha pensato a costruire il centro sportivo poi a fare la squadra. E’ chiaro che il Novara ha grandi ambizioni, a lungo termine, che dovrebbero culminare nel ritorno in serie A”.


Per voi valgono i numeri, che sono importanti.
“Abbiamo vinto sei partite su sei. Il Novara è stato costruito per arrivare in alto, anche se non si può mai avere la massima certezza di raggiungere l’obiettivo prefissato”.


Per il calcio piemontese è un momento importante, perché c’è anche l’Alessandria nel vostro girone e a breve ci sarà il derby.
“Fra tre lunedì ci sarà lo scontro con i grigi, sarà il posticipo e la partita andrà in diretta su Rai Sport Sat”.


Veniamo al Toro, che ha cominciato bene nonostante la sconfitta di domenica a Brescia.
“Devo dire che inizialmente avevo qualche dubbio sul fatto che ci fossero ancora degli strascichi a causa della retrocessione della scorsa stagione. Invece bisogna fare i complimenti a chi ha costruito questa squadra di alto livello. Con i tifosi entusiasta di questo Toro che può farcela a tornare in A”.


Tu non hai avuto l’opportunità di conoscere Colantuono, è l’allenatore giusto?
“Dal di fuori è difficile dare una risposta, però tutti i miei ex compagni, con i quali mi sento spesso, parlano bene del mister, sono soddisfatti di quello che sta facendo e si vede la sua mano”.


Tu sei stato un anno con Di Michele, ti aspettavi la sua rinascita, per di più in B?
Effettivamente no, anche perché non mi aspettavo di vederlo in B, tutto sommato la sua classe è uno spreco tra i cadetti. Chi l’ha motivato è stato bravo a convincerlo a scendere di categoria, responsabilizzandolo con la fascia da capitano”.


Dopo la sconfitta di Brescia c’è chi pensa ai vecchi fantasmi di un calo psicologico, come l’anno scorso. Cosa ne pensi?
"Ero in curva contro l’Empoli e ho visto una buona squadra. A Brescia in fondo è mancato solo il risultato, non credo ad una flessione".


Colantuono ha detto che il portiere del Brescia andava espulso quando ha preso la palla con le mani fuori dall’area, sei d’accordo?
No, Arcari non andava espulso perché la palla l’ha preso in area poi nello slancio l’ha trascinata fuori. Se mai andava ammonito ma non espulso, perché non ha interrotto una chiara occasione da gol uscendo fuori dall’area”.


Sabato il Torino giocherà contro l’Albinoleffe dove affiorano vecchi ricordi: la prima partita in B dell’era Cairo. Cosa ricordi?
“Ho avuto due sensazioni nette, una positiva, ovvero il Toro era rinato e si ripartiva, e una negativa, quando De Biasi mi spedì in tribuna. Sinceramente dopo essere stato il primo giocatore a firmare per il nuovo Toro speravo in un trattamento diverso, invece furono presi altri due portieri”.


Quanto ti manca il Toro?
“Ad essere sinceri ora molto poco, un mese fa avrei detto diversamente. Mi manca il Torino in sé, il granata, ma non sento nostalgia del resto, compagni, società. Sono venuto a Novara per ripartire e provare a vincere”.


Però abbiamo visto che sei in panchina.
“Credo che avrò l’opportunità di giocare anch’io. Il Novara ha preso un giovane portiere albanese dal Palermo, Ujkani, ed io sono stato scelto per aiutarlo a crescere. Il nostro obiettivo è andare in B, il campionato è lungo e avrò le mie chance”.


Per quanto riguarda l’altro ex granata in forza al Novara, Fabio Gallo, ha chiuso con il calcio giocato l’anno scorso, ha seguito il corso da allenatore e adesso allena gli Allievi Nazionali dell’Atalanta.

 

 

 


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