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Fontana scrive ai tifosi del Novara: "Ho amato una sola maglia"

di Giulia Borletto
Fonte: perotorino.it

Criticatissimo dai tifosi novaresi per aver salutato la curva Maratona durante la partita di sabato tra i granata e gli azzurri, Jimmy Fontana ha scritto una lettera aperta per spiegare la sua versione dei fatti. Belle parole, va detto, che non rinnegano il passato e il cuore: "Ho amato una sola maglia, bacerò una sola maglia", dice Jimmy. Indovinate qual è? Ma quella del Toro, ovviamente.

Questo il comunicato pervenutoci da Jimmy Fontana attraverso l'Ufficio Stampa del Novara Calcio:

"Nessuno mi ha imposto di scrivervi queste parole, probabilmente non è una cosa usuale tra i miei colleghi calciatori esporsi e forse sarebbe più semplice ignorare l’accaduto e lasciare che il tempo e le prossime vittorie e parate portino via le scorie, ma per me non è cosi. Ho sempre preso la vita di petto e i problemi li ho sempre affrontati a viso aperto. Ieri ho saputo che diversi tifosi del Novara, la mia squadra, si erano risentiti per il mio saluto alla Maratona e il mio pseudo non saluto al settore ospiti. Ci tengo a precisare alcuni particolari proprio perchè rispetto i tifosi azzurri, che in soli quindici mesi mi hanno adottato e mi hanno trasmesso emozioni forti tanto dal dedicarmi spesso un coro (il più delle volte quando non gioco), dimostrando che a volte il feeling tra giocatore e tifoso nasce senza la necessità che quest'ultimo segni 25 gol o pari 5 rigori di fila.
Mentre la partita stava finendo mi sono avvicinato a Raffaele Rubino per ricordargli (cosa che lui avrebbe fatto comunque), che bisognava andare a salutare i tifosi del Novara perchè sinceramente non mi era quasi mai capitato nella mia carriera di vedere una partecipazione così in trasferta.

Insieme ai miei compagni ho salutato tutto il settore ospiti e poi mi sono diretto verso gli spogliatoi. Non appena ho sentito tutta la curva Maratona cantare per me sono corso verso di loro salutando, battendo le mani, segnandomi il cuore e mostrando il numero che porto a Novara e che per tanti anni ho avuto a Torino. Mentre rientravo negli spogliatoi non mi sono accorto del coro del settore ospiti (mi è stato poi detto dopo da chi era in tribuna) e ho proseguito. Chi non crede a questa versione dei fatti, chi ha messo in giro la voce che sotto la maglia del Novara io avessi quella del Toro, chi pensa che io non abbia gli attributi per tornare in campo visto che ero a Torino per salutare i tifosi azzurri, è sicuramente in malafede nei miei confronti e non conosce le mie qualità morali che a differenza delle mie presenze numeriche in campo sono elevatissime. Io credo che un tifoso debba apprezzare molto di più la sincerità di amare una maglia (nel mio caso granata), la sincerità di esporsi così per farvi sapere la mia idea sradicando il concetto giocatore vip/tifoso, la volontà di non baciare, al contrario di qualche mio collega, ogni maglia che si indossa salvo poi tradirla sistematicamente.

Ho amato una sola maglia, bacerò una sola maglia e MI AMMAZZERO' di fatica e sudore per portare in alto una bandiera: quella azzurra".


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