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Fra Torino e Lazio, dati alla mano, non c’è quasi differenza qualitativa

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Chi fra Torino e Lazio ha più possibilità di vincere sabato pomeriggio? Una delle due squadre qualitativamente è un pochino più forte? Sono tutti interrogativi che si pongono i tifosi e forse anche giocatori, allenatori e dirigenti dei due club. Per cercare di rispondere a queste domande l’unica soluzione è analizzare i dati oggettivi e cercare di capire di che pasta sono fatte queste due formazioni. Dopo trentatre giornate i dati elaborati da Panini Digital dicono che i quarantotto punti accumulati da Torino e Lazio sono frutto di tredici partite vinte, nove pareggiate e undici perse per entrambe le squadre, però  i granata hanno realizzato cinque gol in più (49 a 44) e subiti due in meno (42 a 44). Considerando le gare in casa e in trasferta la Lazio fra le mura amiche ha vinto una partita in più (9 a 8), mentre ne ha pareggiata una in meno (4 a 5) così come ne ha persa una in meno (3 a 4) giocando finora una gara in meno (16 a 17). In trasferta il Torino ha vinto una partita di più (5 a 4) e ne ha pareggiate una in meno (4 a 5) e anche persa una in meno (7 a 8) disputando sedici gare a fronte delle diciassette dei prossimi avversari. Confrontando minuziosamente le due rivali per meglio cercare di comprendere le rispettive forze si ha: gol fatti Torino 1,5 Lazio 1,3; angoli 6 a 4,6; possesso palla 26’:19’’ a 25’:56’’; tiri nello specchio della porta 5,2 a 4,8; tiri totali 12,1 a 13,4; palle giocate 555,5 a 552,8; percentuale passaggi riusciti 69,1 a 64,9; giocate utili 100,9 a 96,2; percentuale protezione dell’area 50,7 a 53,4; supremazia territoriale 9’:34’’ a 11’:16’’; percentuale pericolosità 50,6 a 48,9; percentuale attacco alla porta 45,6 a 44,7 e falli commessi 12,9 a 15,6. Tutti questi dati dimostrano che i punti conquistati sono in linea con il gioco prodotto da Torino e Lazio e che fra le due squadre non c’è quasi differenza, se anche nel complesso i granata sono leggermente superiori.

 

Per quel che riguarda la classifica Ivg (Indice di Valutazione Giocatore che è un indice espresso in trentesimi che non esprime un voto, ma il contributo quantitativo che il giocatore apporta alla propria squadra; per entrare nelle classifiche Ivg un giocatore deve aver disputato almeno il 50 per cento delle presenze in campionato con la squadra corrente) in porta Padelli ha un punteggio di 18,7 a fronte di 33 partite disputate per un totale di 3103 minuti (palle giocate 27,6; possesso palla 2’:04’’; percentuale passaggi riusciti 59,8; giocate utili 5,1; palle recuperate 8,4; palle perse 7,9 e 41 gol subiti) e Marchetti 17,7 a fronte di 21 partite disputate per un totale di 2002 minuti (palle giocate 25,4; possesso palla 2’:14’’; percentuale passaggi riusciti 47,5; giocate utili 4,5; palle recuperate 8,5; palle perse 10,7 e 29 gol subiti), il miglior difensore granata è Darmian 17,8 a fronte di 32 partite disputate per un totale di 3002 minuti (palle giocate 54,6; possesso palla 2’:16’’; percentuale passaggi riusciti 70,3; giocate utili 9,4; palle recuperate 12,9; palle perse 14,5; assist 0,6; tiri 0,3 e nessun gol realizzato) e quello biancoceleste è Radu 18,7 a fronte di 22 partite disputate per un totale di 2097 minuti (palle giocate 54,9; possesso palla 2’:33’’; percentuale passaggi riusciti 70,7; giocate utili 11,3; palle recuperate 16,8; palle perse 14,5; assist 0,5; tiri 0,4 e un gol realizzato), a centrocampo spicca Vives per il Torino con 19,9 a fronte di 28 partite disputate per un totale di 2553 minuti (palle giocate 62,9; possesso palla 2’:54’’; percentuale passaggi riusciti 74,5; giocate utili 11,3; palle recuperate 18,4; palle perse 14,4; assist 0,6, tiri 0,7 e un gol realizzato) e per la Lazio Biglia con 21,6 a fronte di 21 partite disputate per un totale di 1597 minuti (palle giocate 67,4; possesso palla 2’:41’’; percentuale passaggi riusciti 76,6; giocate utili 14,4; palle recuperate 18,7; palle perse 14,2; assist 1,1; tiri 1 e un gol realizzato), in attacco Immobile 21,4 a fronte di 29 partite disputate per un totale di 2399 minuti (palle giocate 32,1; possesso palla 1’:24’’; percentuale passaggi riusciti 50,5; giocate utili 5,2; palle recuperate 4,7; palle perse 17,3; assist 0,8; tiri 2,9 e 19 gol realizzati) e Keita 19,6 a fronte di 20 partite disputate per un totale di 997 minuti (palle giocate 40,8; possesso palla 2’:00’’; percentuale passaggi riusciti 57,7; giocate utili 6,1; palle recuperate 4,8; palle perse 18,4; assist 1,2; tiri 3,3 e 4 gol realizzati). Di questi giocatori tutti quelli del Torino saranno in campo sabato pomeriggio, salvo defezioni  oggi non previste, mentre nelle file della Lazio sono in forse Marchetti e Keita, però la sensazione è che entrambi potranno essere completamente recuperati e quindi a disposizione di Reja.

 

La sfida quindi sarà agguerritissima e l’obiettivo sesto posto aggiungerà ancora più motivazioni a tutti. Le squalifiche di Cerci e Cana non aiutano Ventura e Reja che devono far fronte anche a tante altre defezioni causate da infortuni: per i granata Masiello, Pasquale, Basha, Farnerud e Larrondo e per i biancocelesti Ederson, Dias, Klose e Gonzalez. Per sua fortuna Ventura ha recuperato Kurtic e Reja forse riuscirà ad avere a disposizione Marchetti, Keita, Biava e Onazi. Quindi non ci sarà neppure squilibrio dovuto alle infermerie piene. La determinazione, la bravura dei singoli e il valore complessivo del gruppo saranno fattori determinanti per stabilire il risultato finale, ma è certo che puntare al pareggio non servirebbe a nessuno perché il Milan che completa il terzetto che occupa il settimo posto se la vedrà in casa con il Livorno, mentre il Parma e l’Inter che occupano rispettivamente la sesta e il quinta posizione e hanno rispettivamente tre e cinque punti in più nel confronto diretto faranno di tutto per vincere. L’Europa League è a un passo per tutte e cinque queste squadre ed è pacifico che Inter e Parma un minimo vantaggio ce l’hanno quindi l’obiettivo del Toro deve essere vincere, vincere e solo vincere, se poi qualche avversario commetterà un passo falso allora ci sarà la certezza che il giovedì sera non lo si passerà a guardare in televisione gli altri giocare, ma si sarà protagonisti in campo.