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Gagliardini, gli scenari: è Duracell il toccasana per la mediana granata?

di Claudio Colla

Ventisei anni compiuti lo scorso 7 aprile, Roberto Gagliardini, detto Duracell, ha trascorso tre stagioni non facili in maglia interista. Tra infortuni ed esclusioni, queste ultime caratterizzate da una compatibilità tattica non sempre ottimale con il sistema di gioco di Luciano Spalletti, il classe '94, paragonato a Paul Pogba ai tempi dell'esplosione con la maglia dell'Atalanta, è rimasto un talento parzialmente inespresso anche sotto Antonio Conte, quanto meno rispetto alle aspettative riposte in lui quando Stefano Pioli riuscì a spingere il club a sottrarlo alle altre pretendenti, ormai quasi tre anni e mezzo fa.

Grande stamina, grande fisico, piede destro educato. Sulla carta, per essere un big, non gli manca niente. Di natura ambientale, ipoteticamente, il problema: per ricevere in mano le chiavi del centrocampo di una compagine ambiziosa come quella neroazzurra, forse, era troppo presto. Gagliardini, infatti, non è riuscito a imporsi né da diga pura, con Spalletti al timone, né da mezzala, sotto l'ala dello stratega salentino.

Ora, pur con un contratto in essere valido fino al giugno 2023, che, complici anche la partenza certa di Borja Valero, e quella probabile di Matias Vecino, potrebbe indurre l'Inter, in un mercato che si preannuncia povero di grandi investimenti in denaro, magari persino col reintegro di Radja Nainggolan nel progetto, a proporre a Gagliardini di restare, pur da riserva. Con l'Europeo rimandato al 2021, però, il versatile centrocampista bergamasco, potrebbe decidere di forzare la mano in direzione di una cessione, per approdare in un contesto certo di minor blasone, ma in cui possa affermarsi con tranquillità, e prendere le redini della (nuova) squadra. 

La prospettiva di uno scambio con Armando Izzo, considerando come quest'ultimo appaia, a prescindere, destinato alla partenza, appare suggestiva almeno sulla carta. Specie tenendo conto di quanto il centrocampo granata, lungo tutta la stagione in corso, abbia sofferto. Il Toro naturalmente proverà, nel caso, a spuntare anche un conguaglio in denaro. Per quanto le valutazioni dei due non siano così distanti (16 milioni di euro il difensore granata, 12 Gagliardini), e Izzo conti anche due anni in più all'anagrafe. Gagliardini, impiegabile da interno e da mezzala, potrebbe duettare a meraviglia con Baselli e Verdi, a fronte della presenza di una guida tecnica che sappia avvolgerli tutti insieme in un sistema di gioco efficace.


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