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Giampaolo e l'intuizione Lukic: con il Gallo forma la coppia più prolifica della A

di Emanuele Pastorella

E’ un Sasa Lukic completamente nuovo, non solo per il ruolo che ha imparato a ricoprire durante l’era Giampaolo. Il tecnico ha avuto l’intuizione di reinventarlo trequartista, il serbo ora sembra un altro giocatore: da una parte per i gol, dall’altra per la sua condizione psico-fisica. In sole sei giornate di campionato ha realizzato tre reti, un’impresa riuscita nel 1987 a Polster, e il Genoa è stata la sua terza vittima consecutiva dopo Sassuolo e Lazio. E’ il granata del momento, anche perché dietro le punte ha trovato la sua dimensione. Si inserisce con i tempi giusti, dà l’appoggio a Belotti o alla sua spalla, che sia Verdi o Bonazzoli, e soprattutto vede la porta.

L’avvio di stagione non era stato dei più semplici, con le due panchine consecutive contro Fiorentina e Atalanta e l’utilizzo soltanto per gli spezzoni finali, poi dal Cagliari in avanti è arrivata la svolta. Il rigore conquistato contro i sardi ha rappresentato l’inizio di un nuovo capitolo per Lukic, poi le tre reti segnate e il procurato autogol di Pellegrini a Marassi. E poi si trova alla perfezione con Belotti: quando il Gallo si allarga sulla sinistra, il serbo si butta dentro e ha la libertà di creare pericoli, cercando la porta oppure servendo i compagni in mezzo all’area.

Nove reti in due, rappresentano il tandem più prolifico di tutto il campionato. Sei gol il Gallo, tre il serbo, sono loro i trascinatori del Toro, anche perché la squadra ha realizzato in totale 12 marcature. Soltanto Ibrahimovic-Leao del Milan e Joao Pedro-Simeone del Cagliari condividono gli stessi numeri dei due granata, che comunque fanno meglio dei cugini: Cristiano Ronaldo e Alvaro Morata, infatti, per il momento si fermano a sette, anche se il portoghese ha saltato due partite causa Coronavirus. Domani c’è il Crotone per continuare la striscia positiva personale e di squadra.


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