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Giampaolo: "Niente preoccupazioni, domani giochiamo partita importante"

di M. V.

Il tecnico granata Marco Giampaolo ha parlato della prossima partita di campionato contro il Bologna: "C'era poco tempo ma sapevamo, prendiamo consapevolezza che giochiamo più o meno dopo quarantotto ore e siamo pronti, il fatto di giocare alle 12.30 non conta niente". A Roma ha fatto effettivamente del turnover: "Le prestazioni dei calciatori sono in continua evoluzione e involuzione, non c'è niente di definitivo. Avevo già detto che avrei dato spazio a tutti, era il momento di chiamare a raccolta le caratteristiche di tutti i giocatori, e al netto della condizione fisica, degli infortuni, della squalifica di Singo sceglierò domani in base a questi tanti fattori".

A Roma il Toro è piaciuto anche in inferiorità numerica: "Posso dire che nelle dodici partite fin qui giocate non abbiamo mai subito in modo eccessivo da nessuno, senza dimostrare di essere allo sbaraglio. Abbiamo pagato a caro prezzo i dettagli all'interno delle gare, a volte per colpa di Caio, a volte di Tizio, a volte mie. All'interno di un gruppo ci sono anche dei valori morali, che ti porta a non indietreggiare mai. Si porta avanti una bandiera, un colore, e quindi bisogna essere disposti a tutto. A volte si perde, ma se lo fai a testa alta, con sacrificio, ti viene riconosciuto. Se lo fai in modo arrendevole è giusto che ne subisci le conseguenze".

Sulla prossima gara: "Tutte le partite sono difficili, la fiducia arriva dall'atteggiamento della squadra. Di preoccupazioni non ne ho, noi domani giochiamo una partita molto importante, che pesa, ma ai calciatori ho anche detto che è pure bello prendersi delle responsabilità, ne accresce i valori morali dell'uomo, questo è il concetto che deve passare". Sulle esclusioni e in particolare quella di Sirigu: "Le scorie non le pulisci con una partita, noi mangiamo cioccolato da quattro mesi a questa parte, in una full immersion incredibile. Abbiamo sofferto e stiamo soffrendo e continueremo probabilmente a soffrire. Poi l'esclusione di Sirigu fa più rumore rispetto agli altri, ma è un calciatore come tutti, il Torino è al di sopra di tutti, di Sirigu, di Giampaolo, di Belotti e tutti gli altri. Quella di Sirigu è stata una scelta, e dopo un'esclusione puoi reagire in modo negativo, o essere professionale, lui si è allenato con attenzione e serietà". 

Su Belotti: "E' uno di quei calciatori che possono fare la storia di un club. Quindi quando rimani adesso nel presente e in futuro nel ricordo della gente è perché hai lasciato il segno. Belotti ha fatto questo, lo sta facendo e continuerà a farlo. Questo determina il valore di un calciatore". Su Edera: "E' il classico esempio del calciatore che stava ai margini perché in quell'impianto non ci stava bene. Ora ci sta meglio, perché è un calciatore che agisce per vie esterne, ci sono altri aspetti di gioco in cui può fare bene e anche meglio. Adesso è un mese che Edera si allena come si deve, con attenzione, e queste cose non passano inosservate. La fiducia è la logica conseguenza, lo stesso vale per Buongiorno, mi ha mandato segnali e sapevo che avrebbe fatto una buona partita".

Su Meite: "A mio avviso è un giocatore forte con grandi qualità, professionista eccellente che non ha mai saltato un allenamento. Deve fare un ultimo salto di qualità dal punto di vista mentale, non per l'impegno, ma per la sfera psicologica che è una delle aree che concorrono nella prestazione". Sulla sua posizione: "Fa parte del mestiere essere a rischio, una cosa che ti insegnano a Coverciano è di tenere sempre le valigie dietro la porta, non c'è mai niente di sicuro in questo lavoro".


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