Gillet restituisce le chiavi alla città di Bari e scrive una lettera al Sindaco Emiliano
Jean François Gillet come Alberto Fontana? Potrebbe essere un errore il suo deferimento e se mai sarà davvero condannato lotterà sicuramente fino al terzo grado di giudizio per rimarcare la sua innocenza sul calcioscommesse, proprio come ha fatto Jimmy Fontana, alla fine assolto, ma che la giustizia sportiva ha fatto sospirare, ingiustamente, per quasi un anno. Il problema è che, in attesa dei vari giudizi, il belga rischia di saltare almeno una stagione, sempre che non sia assolto subito, come tutti si augurano. Nel frattempo Gillet ha deciso di restituire le chiavi della città di Bari, a seguito degli attacchi mediatici ricevuti in questi giorni. Non solo, ma ha scritto anche una lettera al Sindaco del capoluogo pugliese, Michele Emiliano, apparsa su "La Gazzetta del Mezzogiorno".
Questo il testo della lettera:
"Egregio Sig.Sindaco,
avevo vent'anni quando arrivai a Bari scoprendo una città straordinaria e la sua gente, capace di accogliermi come un figlio, come se fossi nato qui. Prima di imparare la lingua italiana, ho imparato il dialetto barese senza mai dimenticarlo o nasconderlo, neanche durante il mio esilio sportivo a Treviso o, dopo il mio addio, quando ho giocato a Bologna e Torino. Mia moglie è barese, ho un figlio barese e quando torno a casa, io torno a Bari. Come sa, sono coinvolto in un'inchiesta giudiziaria e sportiva, in cui mi viene contestato d'aver venduto l'onore della mia città e della maglia che ho vestito più volte di chiunque altro nella storia della Bari. Da qualche tempo sono oggetto, sui siti, facebook o giornali, di una spietata caccia all'uomo di tifosi "delusi", politici locali e gente che spera di guadagnare consensi e notorietà sulla mia pelle e sul mio onore. Per questo motivo e per porre fine a questo stillicidio mediatico, rimetto nelle sue mani e nella sua custodia, le chiavi della NOSTRA città, che lei ebbe modo di affidarmi in una mattina per me indimenticabile. Signor sindaco, ne abbia cura, perchè un giorno verrò a riprendermele insieme alle scuse di coloro che mi hanno condannato senza attendere le sentenze dei tribunali.
Con stima
Jean Francois Gillet".
Intanto il suo avvocato, Antonio D'Alessio, ha ribadito l'innocenza del portiere granata: "Le carte procedurali sono inconfutabili. Nessun pentito è stato in grado di definire come, quando e dove Gillet abbia preso soldi. Nè emerge che sia stato protagonista di alcuna negoziazione degli accordi". Ora toccherà alla Procura federale decidere la sorte di Gillet. Sperando che non sia vittima di un errore giudiziario.