Giocatori di proprietà, quanti abili al salto di qualità?
Sia chiaro, non siamo arrivati al momento dei bilanci, ma si cominciano a fare delle disamine per il futuro, perchè è normale che Cairo stia già pensando al Toro che verrà, in qualsiasi serie si troverà nella prossima stagione. Partiamo dai giocatori di proprietà, che non sono tantissimi: Ogbonna, Bianchi, Gomis, Chiosa, D’Ambrosio, Di Cesare, Masiello, De Feudis, Suciu, Vives, Sgrigna. Quanti di questi potrebbero essere adatti anche ad affrontare la massima serie? Potenzialmente tutti, ma qualche dubbio sorge, Bianchi, Vives, Masiello sono gli unici che un po' d'esperienza la possono mettere, ma ad esempio Ogbonna, grande talento, ha giocato poco nella massima serie e l'impatto potrebbe creargli qualche problema iniziale, anche se la sua classe lo renderà forte in mezzo ai campioni, a patto che vengano ridotte al minimo le distrazioni. D'Ambrosio proprio non la conosce, nonostante qualche club l'anno scorso l'aveva puntato, il guaio è che con Ventura non è titolare fisso e questo desta dei dubbi, anche se il giocatore, essendo ancora giovane, ha l'opportunità di crescere. Chiosa e Gomis potrebbero andarsi a fare le ossa altrove, mentre De Feudis se la può ancora giocare, ma per lui vale lo stesso discorso di D'Ambrosio, con l'aggravante che Ventura lo vede ancora meno rispetto al difensore. Restano Di Cesare, che la sua figura la può fare, ma deve evitare i troppi falli, perchè in A sarebbero puniti ancora di più, soprattutto se tocca i big, sui quali c'è sempre un occhio di riguardo da parte dei direttori sportivi. Suciu le ossa in giro le ha già fatte, rischiarlo è un dovere, ma deve potenziarsi fisicamente per evitare i troppi infortuni fin qui patiti, mentre per Sgrigna non sarà facile trovarsi a tu per tu, eventualmente, con la A.
Ci sono due giocatori in prestito come Iori e Darmian, i quali hanno la potenzialità di fare bene e dovrebbero essere acquistati definitivamente. Per il regista il prestito dà il diritto al riscatto, mentre per il difensore la situazione appare più complicata, perchè è in comproprietà tra Palermo e Milan, in prestito al Torino, dunque bisogna mettere d'accordo tre club. Anche Verdi, pur essendo giovane, può dire la sua nella massima serie, ma anch'egli è in comproprietà con il Milan, che potrebbe anche riprenderselo, perchè certamente offre forti garanzie per il futuro. Insomma un piccolo zoccolo duro c'è, ma per fare bene senza patemi d'animo, qualora arrivasse la promozione, c'è parecchio da lavorare per costruire una squadra solida.