Gli esami non finiscono mai e con il Verona una prova verità
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Una sconfitta ci sta, ma quella con il Bologna proprio non era preventivata o preventivabile poiché c’erano tutte le premesse perché il Torino potesse vincere: quindici punti in più in classifica, un avversario in difficoltà e con parecchi giocatori non disponibili. Se si aggiunge che con Immobile i granata erano andati in vantaggio dopo cinque minuti allora la sconfitta ha ancora minori giustificazioni, se mai un passo falso può averne. Ecco che diventa ancora più importante la prossima partita con il Verona che servirà a comprendere meglio di che pasta è fatto questo Torino: frolla, piuttosto compatta però dopo la cottura friabile, oppure da pane casareccio, sostanziosa e che si conserva fragrante a lungo, tipo il pane di Triora o quello di Altamura, tanto per intendersi.
Mettendo bene le cose in chiaro in modo che non ci siano fraintendimenti o si alimentino false illusioni, nessuno ha la pretesa che il Torino si aggiudichi un posto in Europa League, anche perché quest’estate, quando si programma l’intera stagione, la squadra non era stata allestita per un simile traguardo, ma per posizionarsi a metà classifica. Non si mette quindi neppure sotto accusa la dirigenza che nel mercato di gennaio ha preso tre giocatori di prospettiva, Tachtsidis, Kurtic e Vesovic, e ceduto i sicuramente più esperti D’Ambrosio e Brighi. E’ evidente che se nell’ultima sessione di calciomercato fossero stati presi uomini d’esperienza superiore avrebbero potuto dare maggiori garanzie per aumentare il tasso tecnico e qualitativo del gruppo e di conseguenza poter lottare con più mezzi a disposizione per il quinto posto. Da questo Torino, invece, si pretende che lotti con convinzione e determinazione fino all’ultimo per mantenere, posto più o posto meno, l’attuale posizione in classifica continuando il percorso di crescita e se poi qualche elemento non si rivelerà all’altezza in estate sarà mandato via perché non funzionale agli obiettivi.
La partita con il Verona sarà un ottimo banco di prova perché le due squadre hanno valori simili, stanno disputando un campionato sopra le aspettative, hanno un recente passato per lunghi tratti lontano dalla serie A, più i gialloblu dei granata, e dal calcio che conta in termini di visibilità e di soldi incassati e per finire sono in piena lotta per l’Europa League. Il Verona è in lieve vantaggio poiché ha tre punti in più del Torino e arriva dal pareggio con la Juventus che se da una parte esalta dall’altra potrebbe dare un po’ di appagamento, mentre il Torino è reduce dalla sconfitta con il Bologna che costituisce una macchiolina, piccola ma ben visibile, che deve essere prontamente cancellata. Oltre tutto la settimana successiva per i granata ci sarà il derby e i tifosi si attendono che Ventura e i giocatori si presentino sul terreno dello Juventus Stadium con un atteggiamento molto più grintoso di quello sfoderato nella gara d’andata, quando il Torino non provò quasi mai a tirare in porta e di fatto si mise in una condizione di subordinazione rispetto ai bianconeri, che vinsero con un gol viziato da un precedente fuorigioco, ma propiziato dalla superiorità qualitativa e soprattutto dall’aver sfruttato l’occasione, anche se per buona parte della partita non avevano premuto particolarmente sull’acceleratore.
Con il Verona il Torino dovrà giocare consapevole di essere sullo stesso piano dei veneti sfruttando i propri punti di forza e le debolezze dell’avversario. Servirà massima concentrazione e determinazione per tutta la partita senza farsi distrarre dall’avere sei diffidati (Padelli, Maksimovic, Glik, Kurtic, Cerci e Immobile) e dal sapere che la volta successiva il confronto sarà con la Juventus e che tutte le altre partite saranno già concluse e si conoscerà la nuova classifica. All’andata il Torino con il Verona si fece rimontare per ben due volte, infatti con Cerci su rigore segnò al 36’ poi al 44’ ci fu il pareggio di Gomez e nella ripresa andò nuovamente in vantaggio al 52’ sempre con Cerci e infine al 67’ si fece definitivamente raggiungere da un rigore calciato da Jorginho. Come disse lo stesso Ventura nella parte della conferenza stampa dedicata alla carta stampata che precedeva la gara con il Napoli (allora il mister parlava ancora prima delle partite, poi ha smesso) soprattutto nella partita con il Verona si può parlare di una rimonta subita dal Torino: ecco lunedì sera questo non dovrà accadere. Il Verona potrà anche vincere, ma dovrà farlo perché palesemente più bravo dei granata e non perché il Torino si è distratto un attimo.