Gojak meriterebbe più spazio e Verdi dovrebbe tra le altre cose tornare a calciare bene le punizioni
Fonte: Elena Rossin
Amer Gojak e Simone Verdi sono un po’ le due facce della medaglia chiamata Torino. Il bosniaco è arrivato l’ultimo giorno del mercato estivo catapultato nel calcio nostrano da quello croato, mentre l’italiano dopo l’anno passato più che altro in panchina al Napoli è approdato, anche lui l’ultimo giorno di mercato ma di due estati fa, in granata.
Il primo si sta ambientando e pare farlo abbastanza bene viste le prestazioni che finora ha sfoderato e tenuto conto anche che ha 23 anni, 24 li compirà il prossimo 13 febbraio e che soprattutto ha dovuto stare fermo a causa del Covid. Sembra proprio che sia un ragazzo che si impegna e quando va in campo dà tutto quello che ha, all’inizio forse era un po’ spaesato e un po’ troppo voglioso di mettersi in mostra e non sempre è stato impeccabile, ma soprattutto nella gara con il Parma ha dimostrato che anche chi subentra, prendendo proprio il posto di Verdi al ’69, può dare il suo contributo: tutto subito ha sprecato un paio di occasioni che potevano rivelarsi pericolose per gli avversari e in questo deve e può migliorare, ma poi ha battuto molto bene il calcio d’angolo in occasione del gol di Izzo (88’) e sottoporta ha sfruttato alla perfezione l’assist di Belotti e tutto solo ha segnato il terzo gol (96’). Verdi, invece, partito titolare è stato deludente purtroppo come in tante altre occasioni, infatti, ha calciato corta la punizione battuta dalla linea laterale e respinta da dentro l’area da Cornelius (1’). E poi di nuovo ha calciato male la punizione che non si è infilata nell’angolino, ma è passata ben oltre l’incrocio dei pali (31’). Si è fatto anticipare da Bruno Alves non sfruttando l’ottimo suggerimento di Belotti (40’). Cornelius ha intercettato mandando in angolo la punizione che ha calciato in mezzo (45’). Non ha tenuto bassa la palla sul calcio di punizione (55’). Tutto da solo in corsa ha tirato, ma poteva fare meglio angolando di più in modo che Sepe non riuscisse a toccare la palla con la mano (59’). E pensare che le punizioni dovrebbero essere uno dei pezzi forti del suo repertorio tanto più che è ambidestro.
Gojak, che ovviamente deve continuare a inserirsi sempre meglio in granata, meriterebbe un po’ più di spazio e chissà che i prossimi impegni ravvicinati domani il Verona, sabato il Milan e poi ancora i rossoneri in Coppa Italia martedì prossimo e a seguire sabato 16 lo Spezia e per concludere il girone d’andata venerdì 21 il Benevento e per iniziare quello di ritorno di nuovo venerdì 29 la Fiorentina. Mentre Verdi deve decidersi a cambiare marcia visto che finora ha reso molto sotto le aspettative e magari in allenamento esercitarsi a calciare meglio le punizioni perché il Torino ha proprio bisogno di sfruttare anche i calci da fermo per risollevarsi dal penultimo posto in classifica.