Granata e rosanero producono un insipido pareggio senza reti
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Il pranzo che è stato servito all’Olimpico di Torino non aveva nulla delle classiche mangiate domenicali tipiche italiane, purtroppo assomigliava decisamente a un insipido pasto ospedaliero, soprattutto nel primo tempo. Se al Torino tutto sommato il pareggio può stare bene, per il Palermo rischia di essere inutile ai fini della salvezza. La mediocre partita fra Torino e Palermo non è dovuta al fatto che si è giocato nell’inconsueto orario delle dodici e trenta, bensì perché in campo non c’era molta qualità e anche i giocatori con maggiore talento non hanno inciso, limitandosi a sfoderare il minimo indispensabile del loro repertorio, a questo va sommato che ci sono state troppe imprecisioni nei passaggi e che sottoporta gli errori di mira sono stati parecchi.
Torino e Palermo si sono rivelate squadre non abbastanza determinate, più attente a interdire che a cercare di rendersi pericolose, atteggiamento che non è servito al Palermo che aveva assoluto bisogno di aggiudicarsi l’intera posta in palio per togliersi dall’ultimo posto in classifica, mentre il Torino forte prima dell’inizio della partita dei dieci punti di vantaggio sulla coppia di terzultime Siena e Pescara si è accontentato, soprattutto nel primo tempo, di controllare la partita attendendo di colpire in contropiede, come è avvenuto in occasione dell’azione che si è conclusa con il palo di Bianchi. Per quel che si è visto in campo è evidente che se la squadra di Ventura avesse provato ad accelerare il ritmo, molto blando nella prima frazione di gioco un pochino più sostenuto nella seconda, e fosse stata più determinata nel costruire la manovra offensiva avrebbe messo in difficoltà il Palermo. L’attendismo del Torino avrebbe potuto essere giustificato se la squadra di Gasperini, alla ricerca dei tre punti salvezza, avesse forsennatamente preso d’assalto la porta granata, ma visto che i rosanero non hanno approcciato in questo modo risulta abbastanza incomprensibile perché il Torino giocando in casa contro l’ultima in classifica abbia deciso di limitarsi nel primo tempo all’interdizione, provando solo raramente a spingersi avanti e poi nella ripresa a osare un po’ di più senza però concentrarsi al massimo con la conseguenza di commettere errori di mira in occasione dei tiri verso la porta di Sorrentino.
Nel primo tempo a parte il palo colpito da Bianchi (20’) con Sorrentino ormai fuori causa e un tiro di Fabbrini (26’) facilmente parato da Gillet non ci sono stati altri tiri in porta. Per il resto solo un paio di conclusioni finite fuori per parte: il Palermo con Fabbrini (13’) e Boselli (29’); il Torino con Vives (15’) e Bianchi (39’). Il Palermo ha provato a spingere e con la superiorità numerica a centrocampo ha fatto sì che il Torino restasse a tratti nella propria metà campo, senza però riuscire a sfruttare questo vantaggio perché non riusciva ad arrivare al tiro finale poiché la difesa granata era molto attenta ad impedirglielo. Ilicic e Fabbrini spesso si sono scambiati di posizione per non dare punti di riferimento al Torino senza però riuscire a creare problemi. Bianchi e Barreto hanno giocato vicini, come è tipico delle punte delle squadre di Ventura, ma questo non ha prodotto ripetuti veri rischi per il Palermo.
Nella ripresa Gasperini pressato dall’esigenza di conquistare più punti possibili ha mandato in campo dopo tre minuti Miccoli e poi dal 69’ Formica nella speranza di rendere più offensivo il Palermo, senza però ottenere i risultati sperati. Ventura al 56’ ha tolto Vives e inserito Santana passando dal 4-3-3 mascherato, con Vives che si divideva fra il supporto in mediana a Gazzi e Brighi e il giocare da esterno con inserimenti fra le linee, al 4-2-4 e poi ha sostituito Barreto con Meggiorini (72’), ma al Torino questi cambi non sono bastati per ottenere la vittoria. Da segnalare che Darmian è uscito a causa di un infortunio, forse uno stiramento, le sue condizioni saranno verificate nelle prossime ore. Rispetto al primo tempo nel secondo qualche occasione in più di segnare le due squadre l’hanno avuta, in particolare il Torino che in due occasioni, con D’Ambrosio e Meggiorini, avrebbe potuto chiudere la partita: Cerci (54’) tiro alto; Miccoli colpisce male su cross di Ilicic (62’); Ilicic arriva scoordinato su una palla un po’ lunga servitagli da Rios (64’); tentativo di pallonetto di Miccoli su affondo di Garcia (68’); mezza rovesciata di Miccoli su cross di Formica (72’); mezza girata di Meggiorini (76’); su calcio d’angolo D’Ambrosio non arriva a impattare con la palla e a spingerla in rete (84’); conclusione di Meggiorini che Sorrentino respinge con i piedi (87’).
Dal Torino è naturale che si pretenda di più perché ormai la salvezza è quasi acquisita e l’adattamento alla serie A, dopo tre campionati di B, alla ventisettesima giornata è ampiamente avvenuto. Se la formazione di Ventura vuole fare il salto di qualità e provare ad essere una squadra che guarda oltre la tranquilla salvezza, agevolata dal fatto che il campionato è livellato verso il basso, con formazioni che sono meno forti deve andare oltre il controllo dell’avversario e riuscire ad imporre il proprio gioco sviluppando maggiormente la manovra offensiva. Per una crescita in tal senso il Torino deve lavorare molto sul piano tecnico-tattico e sull’atteggiamento mentale dell’approccio alla partita.