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Granata e rossoneri in cerca di certezze e di rivincite

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Torino e Milan sono accomunati dall’essere due squadre work in progress. I granata di Ventura devono ancora assimilare al meglio il nuovo modulo, il 3-5-2, inaugurato proprio sul finire dello scorso campionato contro il Milan e i rossoneri di Allegri quest’estate sono passati al 4-3-1-2. La stagione per le due formazioni è iniziata con alti e bassi, infatti il Torino è stato eliminato dalla Coppa Italia, Pescara, e in campionato ha vinto una gara, Sassuolo, e perso l’altra, Atalanta, mentre il Milan si è qualificato alla fase a gironi della Champions League ai danni del PSV Eindhoven e poi ha steccato la prima con il Verona, ma si è riscattato con il Cagliari. In estate la campagna acquisti dei granata era partita bene con le conferme di Cerci, Darmian, Glik, Rodriguez, Masiello, Basha e Brighi e gli arrivi di Immobile, Moretti e Bovo e di altri giocatori meno conosciuti e/o non ancora definitivamente affermati quali Padelli, Maksimovic, Bellomo, Farnerud, El Kaddouri e Larrondo, che qualche perplessità l’avevano destata, per concludersi con i due “casi” Maresca e Dossena e i mancati ingaggi di Pegolo e Valdes e l’arrivo in extremis di Pasquale e Berni. Oltre alla cessione di Ogbonna e l’addio a Bianchi. Il Milan in sede di calciomercato si è aggiudicato Coppola, Silvestre, Vergara, Birsa e Poli, ha riscattato Zapata e Constant e ha fatto rientrare dai prestiti Emanuelson e Saponara e negli ultimi giorni ha chiuso con il botto con Matri e soprattutto il ritorno di Kakà, dicendo però addio a giocatori quali Ambrosini, Flamini, Yepes, Antonini e Boateng.

 

Questa sera quindi ci sarà grande curiosità e in molti cercheranno di capire dove possono arrivare Torino e Milan, che hanno obiettivi stagionali molto differenti, i granata inseguono prima di tutto la salvezza e poi vorrebbero avvicinarsi il più possibile al decimo posto e i rossoneri aspirano allo scudetto e provare a giungere alla finale di Champions League. E’ pacifico quindi che per riuscirci dovranno non sprecare alcuna occasione e tutte le volte che scenderanno in campo lo faranno per conquistare i tre punti. Ventura può contare sul suo fuoriclasse Cerci, Allegri qualche giocatore di valore in più l’ha, Balotelli e Kakà su tutti, però non bastano i calciatori top per vincere le partite e serve l’apporto di tutti soprattutto perché qualche defezione si registra su entrambi i fronti. Il mister granata è un po’ più fortunato del collega rossonero in quanto oltre a Masiello (ha superato del tutto l’infortunio, ma non è ancora pronto per garantire un apporto concreto in caso di bisogno) ha quasi sicuramente perso Rodriguez che difficilmente recupererà, in queste poche ore che precedono l’inizio del match, dalla botta ricevuta in allenamento al ginocchio. Allegri, invece, ha la difesa praticamente contata poiché Abate, Bonera, Silvestre e De Sciglio sono infortunati, mentre a centrocampo deve fare a meno di Saponara e in attacco oltre al lungodegente Pazzini nelle ultime ore si sono aggiunti anche Niang e El Shaarawy. Saranno possibili i debutti di Bovo e Pasquale in casa Toro e di Kakà in quella Milan, per il rossonero si ha la certezza, mentre per i due granata qualche dubbio rimane poiché Ventura potrebbe anche pensare di non utilizzarli entrambi optando per Darmian, Glik, Bovo, Moretti e D’Ambrosio oppure per D’Ambrosio, Darmian, Glik, Moretti e Pasquale. Difficilmente invece troverà spazio Bellomo a centrocampo perché rimane Vives il candidato al posto di centrale davanti alla difesa con Brighi a destra e Farnerud o El Kaddouri e sinistra, salvo che l’allenatore non riproponga lo stesso centrocampo che utilizzò lo scorso anno nella gara di ritorno con Basha, Vives e Brighi. In attacco Cerci e Immobile dovranno impensierire la retroguardia rossonera. Per Allegri la difesa è quasi scontata con Zaccardo, Zapata, Mexes e Emanuelson che dovrebbe essere preferito a Constant. In mezzo Montolivo, De Jong e Muntari e davanti Kakà nel ruolo di trequartista a supporto di Balotelli e uno fra Robinho e Matri, forse all’inizio più il primo del secondo. Il Torino proverà a puntare sulle ripartenze sfruttando la rapidità di Cerci e gli inserimenti dei centrocampisti e l’abilità di Immobile di aprire varchi per sé e i compagni, restando però un po’ chiuso in attesa di stanare l’avversario per impedire che il centrocampo e l’attacco del Milan possano creargli troppi grattacapi. I tre punti sono l’imperativo categorico per tutti.


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