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Granata senza la giusta cattiveria per pareggiare a Udine

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Che l’Udinese non fosse quella dell’andata si sapeva, ma se qualcuno avesse avuto ancora qualche dubbio la squadra di Guidolin l’ha sfatato subito entrando in campo con il piglio della formazione che sa quanto vale. Infatti il Torino si è ritrovato subito schiacciato nella propria metà campo e prima Di Natale e poi Pinzi hanno messo alla prova l’attenzione e le capacità di Gillet; al terzo tentativo, dopo soli sette minuti, l’Udinese è passata in vantaggio: il solito Di Natale prova il tiro e il portiere granata in tuffo respinge, ma la palla arriva sui piedi dell’accorrente Pereyra che la spedisce in rete, complice un leggero ritardo nell’interdire di Rodriguez e la posizione un po’ troppo larga di Masiello. Il Torino non si fa abbattere e intimorire dallo svantaggio e prova a organizzare la propria manovra alla ricerca del pareggio.
La partita prosegue con le squadre che si fronteggiano e ognuna prova a imporre il proprio gioco. Il Torino pecca nella fase di supporto ai due centrocampisti, Brighi e Gazzi, che al confronto con i cinque dell’Udinese, Basta, Pinzi, Allan, Pereyra e Pasquale, appaiono in difficoltà proprio a causa del fatto che numericamente sono troppo pochi. E’ l’Udinese che si rende pericolosa creando due occasioni, una più importante dell’altra, per raddoppiare. Al 28’ un contropiede con lancio di Domizzi per Di Natale crea un bello spavento al Torino, è coraggioso e bravo Gillet a sventare il pericolo controllando in uscita l’attaccante avversario e impedendogli di calciare nel migliore dei modi e intanto Rodriguez si porta a ridosso della linea di porta prevenendo il secondo gol. Al 35’ è Maicosuel che con un tiro a botta sicura centra il palo. Il Torino invece non va oltre a tre tentativi alquanto velleitari di provare a pareggiare: al 17’ cross di Cerci dalla trequarti e Meggiorini di testa manda alta la sfera sopra la traversa; al 34’ punizione di Cerci che s’infrange sulla barriera e poi Gazzi e D’Ambrosio provano la rovesciata, ma si ostacolano e la palla finisce sul fondo; al 35’ Cerci prova la conclusione, ma il tiro è troppo debole e centrale e non crea nessun problema a Padelli.
Proprio sul finire del tempo il primo episodio che scontenta i granata che escono dal campo sottolineando all’arbitro Banti che Allan è intervenuto sul piede di Santana e non sulla palla e che l’azione è avvenuta appena dentro l’area di rigore.
 

Nella ripresa la partita non cambia di molto, il Torino ha voluto sì pareggiare, ma la manovra granata il più delle volte è sfumata sulla trequarti avversaria o non si è concretizzata nel tiro finale nello specchio della porta anche nell'assalto finale risultato però non efficace; l’Udinese invece forte del vantaggio ha controllato la gara gestendo il possesso palla, soprattutto nei primi trenta minuti, senza accelerare, ma sornionamente pronta a cogliere le occasioni che si potevano presentare per provare a raddoppiare. Ventura non riesce a cambiare l’esito dell’incontro neppure mandando in campo al 57’ Jonathas per Meggiorini e Vives per Brighi e poi al 76’ Diop per Barreto. Se nel primo tempo le occasioni più clamorose sono capitate all’Udinese, nel secondo è il Torino a sfiorare la rete del pareggio al 59’ con Cerci che centra in pieno la traversa. Le altre occasioni che sono capitate non sono state sfruttate la meglio dalle due squadre: 56’ conclusione di sinistro di Cerci con palla che non inquadra lo specchio della porta; 63’ Pereyra con un tiro dalla linea di fondo prova a sorprendere Gillet che mette la sfera sopra la rete; 65’ passaggio filtrante di Pinzi per Di Natale che con un tiro a girare di destro manda la palla di poco oltre il palo; 73’ battuta dalla bandierina di Cerci e colpo di testa di Jonathas con il pallone che viene deviato da Benatia e poi schizza sul fondo; 93’ tiro molle di Renegie che Gillet para senza problemi.
Anche nel secondo tempo l’arbitro Banti ha fatto arrabbiare il Torino e all’ottantesimo Ventura è stato espulso per aver protestato per uno spintone di Benatia ai danni di Glik in area. Impeccabili invece le decisioni del direttore di gara sui cartellini gialli dati a Rodriguez, D’Ambrosio (era diffidato e salterà la gara con l’Atalanta) e Santana per falli rispettivamente su Pasquale, Campos Toro e ancora per una scorrettezza sul cileno.
 

Questa sconfitta dopo sette risultati utili consecutivi non pregiudica nulla, anche perché dal Pescara terzultimo ci sono sette punti, però deve mettere in guardia il Torino sul fatto che ci vuole maggiore determinazione, a prescindere da eventuali errori arbitrali, per fare il salto di qualità ed andare a giocare su tutti i campi con la stessa capacità di affrontare l’avversario riuscendo a sviluppare il proprio gioco e a concretizzarlo con dei gol come era accaduto con l’Inter.


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