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"Grane" Izzo e Nkoulou: da intoccabili a inutilizzati, ora c'è il problema della svalutazione

di Emanuele Pastorella

Da punti fermi a riserve, se non addirittura ai margini: è la parabola discendente di Izzo e Nkoulou. Stelle del primo Toro di Mazzarri, in difficoltà ma comunque leader l’anno scorso anche con Longo, comprimari per Giampaolo. Il passaggio alla difesa a quattro è uno dei motivi che ha portato i due difensori a non recitare più un ruolo da protagonisti: l’ex Genoa non ha le caratteristiche per fare il terzino, il camerunense ha problematiche che vanno oltre il campo. I rapporti con il club, infatti, non sono più idilliaci da mesi, e il mancato rinnovo non può che confermarlo. La dirigenza sta tentando una corsa contro il tempo, il rischio è quello di perderlo a zero: il contratto di Nkoulou andrà in scadenza a giugno, questo vuol dire che già da febbraio sarà libero di accordarsi con un’altra società. E pensare che soltanto fino all’estate scorsa il suo cartellino valeva non meno di 25 milioni, con il presidente Cairo che alzò il muro con Roma e Napoli, tra le principali pretendenti al trentenne che proprio sotto la Mole si è rilanciato dopo stagioni in ombra. 

E lo stesso destino può riguardare pure Izzo. Se non altro, per il classe 1992 il discorso è un po’ diverso: rinnovò nell’estate del 2019 fino al 2024, il Toro può far leva su questo. Resta il fatto che con Giampaolo ha visto il campo per appena 87 minuti, tutti collezionati a Firenze alla prima di campionato lo scorso 19 settembre. Poi, tra infortuni e scelte tecniche, non è più stato impiegato, anche per le buone indicazioni arrivate da Vojvoda e l’esplosione di Singo. E il portale Transfermarkt certifica una perdita di valore quasi del 50 per cento: il punto più alto sono stati i 25 milioni di un anno esatto fa, oggi Izzo fatica ad arrivare a 15. Per gennaio resta viva la pista Inter, con Conte che lo segue da tempo e in cambio potrebbe arrivare Vecino, ma la svalutazione è pesante.