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Ha ragione Cairo quando dice che: “Non è ora di furbizie”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Urbano Cairo

Il presidente del Torino, Urbano Cairo, è stato intervistato da La Stampa ed ha parlato di come i club intendono fronteggiare la situazione dovuta all’emergenza Coronavirus. Lui era stato uno fra i primi, già il 10 marzo scorso, a sostenere che bisognava contrastare l’espandersi dei contagi con misure drastiche in tutti i settori, compreso quello del calcio interrompendo i campionati e gli allenamenti mettendo al primo posto il “diritto alla salute delle persone”. Nell’intervista non ha espresso soluzioni da adottare in merito a come e quando le squadre potranno tornare ad allenarsi, ma ha parlato di “cercare una soluzione condivisa” e ha solo ipotizzato che se e quando si tornerà a giocare “l’ipotesi porte chiuse è la più probabile”. Ed ha ragione così come quando, riferendosi ad altri presidenti di squadre di Serie A non citandone i nomi (De Laurentiis e Lotito, ndr), ha detto che: “Molti falchi sono diventati colombe anche se è rimasto qualcuno che vuole fare il fenomeno, che rompe il fronte per avere vantaggi. Furbizie, atteggiamenti di piccolo cabotaggio. Non è il momento”.

In questo frangente nessuno sa quando si potrà tornare alla normalità della vita e l’unica cosa che tutti possono fare é rispettare le regole, accettare i sacrifici e sostenere chi è in prima linea a iniziare da medici, infermieri e operatori socio-sanitari, ma anche forze dell’ordine e tutti quelli che lavorano,  in particolare contadini, allevatori, autotrasportatori, commercianti, commessi e cassieri del settore alimentare, farmacisti, operatori ecologici, addetti ai servizi cimiteriali e delle pompe funebri ed altre categorie di lavoratori, per permettere a tutti gli  altri di tirare avanti garantendo loro i servizi essenziali alla vita quotidiana. Il calcio nella sua interezza, dopo aver preso decisioni tardive e con qualcuno che continua a voler agire pensando solo ai propri interessi sperando di avvantaggiarsi sugli altri, deve adeguarsi anche perché non è immune al contagio come si è ben visto, gli ultimi casi sono Dybala, Paolo Maldini e il figlio Daniel.

Il Torino, lo ha confermato anche Cairo, avrebbe voluto continuare ad allenarsi al Filadelfia, ma non lo sta facendo e riprenderà quando sarà possibile farlo in sicurezza. Martedì ci sarà un’altra riunione della Lega Serie A e i presidenti dei club cercheranno appunto una soluzione condivisa. Cairo, che si definisce un ottimista, concludendo l’intervista ha affermato: “Se rispetteremo le regole, l’Italia riuscirà, anche se non a breve, a rivedere la normalità. E così anche il calcio”. E ha continuato: “Vedrete. Sarà bello ripartire con un nuovo entusiasmo. In ogni settore. Pallone compreso” e ha chiosato riferendosi al Torino e alle difficoltà che la squadra attraversava prima dell’emergenza da Coronavirus: “Ho parlato con Longo, non vede l’ora di poter dimostrare quello che sa fare. E io con lui. Ci riuscirà: lo sapete, sono un ottimista”.