Hart vuole un club che creda in lui e valuta positiva l’esperienza al Torino
Fonte: Elena Rossin
Sia ben chiaro, non ci sono state promesse o anche solo aperture da parte di nessuno per la permanenza di Joe Hart al Torino, ma non ci sono neppure state chiusure o anche solo ventilati addii. Qualche giorno fa Jonathan Barnett, l’agente di Hart, intervenuto a Sky Sports UK aveva detto: “Non abbiamo ancora parlato col City. Ci sono molte discussioni da intavolare e molte opzioni perché Joe è uno dei migliori portieri al mondo”. Chelsea, il trentuno gennaio scorso emissari del club avevano incontrato a Milano il portiere per sondare le sue intenzioni sul futuro, Arsenal e Liverpool hanno da tempo messo gli occhi sull’attuale estremo difensore granata, ma per lui l’interesse è più ampio anche da parte di società non inglesi. Proprio l’altro ieri su un suo possibile ritorno in Premier League ha parlato lo stesso Hart alla trasmissione della BBC “Premier League Show” e le sue dichiarazioni sicuramente piacciono ai tifosi granata, infatti, ha detto: “La Premier League non è la mia priorità e ora penso solo al Toro. Per quel che riguarda il mio futuro vorrei giocare in una società che creda in me” e ha aggiunto: “Se qualcuno me lo chiedesse, non potrei che dire cose positive sul mio passaggio al Torino“.
Questo spiraglio, perché non si tratta di altro, potrebbe essere utilizzato da Cairo e Petrachi per intavolare una trattativa con il Manchester City, proprietario del cartellino del giocatore, e con chi cura gli interessi del portiere della Nazionale inglese. Tanto più che il presidente granata dopo la partita con il Palermo aveva dichiarato: “Siamo contentissimi di Hart, il rapporto con lui è eccellente e anche lui è contento di noi e di Torino, se riuscissimo a tenerlo sarebbe un colpaccio. Vedremo”. Nessuno può anche solo ipotizzare che Cairo si butterà anima e corpo per far sì che Hart resti, ma non si può neppure pensare che non ci provi a trattenerlo.
L’impresa non sarà facile per il valore del cartellino, non inferiore ai 12-15 milioni, e per la volontà del Manchester City di capitalizzare il passaggio ad altra società e in più c’è l’ingaggio da 4,2 milioni a stagione che percepisce il portiere, oggi il settantacinque per cento è pagato dai Citizens. Nonostante le difficoltà, facendo leva sul fatto che Hart è in totale sintonia con il mondo granata, che in squadra si trova bene e che gradisce vivere a Torino non sarebbe impossibile trattenerlo e non sarebbe un’eresia mettere mano al portafoglio per un portiere che garantirebbe per i prossimi tre-quattro o forse anche cinque anni, compirà trent’anni il diciannove aprile, di prendersi cura adeguatamente della porta del Toro. Non bisogna farsi illusioni, ma neanche gettare la spugna.